Operazione Agenor: cambio di comando dall’Italia al Belgio
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Cambio di comando dell’Operazione
A conclusione del periodo di Comando iniziato il 6 luglio dello scorso anno, il Contrammiraglio della Marina Militare Stefano Costantino ha passato il testimone al parigrado della Marina belga Renaud Flamant, che terrà la guida rotazionale del dispositivo aeronavale per i prossimi 4 mesi, fino a tutto il maggio prossimo.
L’importanza di questo impegno europeo, teso a contribuire alla salvaguardia della libertà di navigazione e alla sicurezza marittima in un contesto di assoluta rilevanza strategica per i traffici globali come lo Stretto di Hormuz e le aree adiacenti, con specifico riferimento al Golfo e al Mar Arabico settentrionale, è stato confermato anche dall’ampia partecipazione al cambio di comando da parte della comunità diplomatica europea negli EAU, tra cui l’Ambasciatore d’Italia, Lorenzo Fanara, unitamente a quella di diverse autorità militari, che in rappresentanza della Difesa italiana hanno visto la presenza del Capo di Stato maggiore del Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI), l’Ammiraglio di Divisione Valter Zappellini.
Missione EMASH del 2020
Dall’attivazione della missione EMASOH nel gennaio 2020, l’Italia ha assunto per la prima volta il Comando della correlata operazione militare declinandolo con circa 7 mesi di intensa attività di sorveglianza delle vie di comunicazione via mare nella regione e di diretto supporto del traffico marittimo di interesse dell’Italia e delle altre nazioni europee aderenti all’iniziativa, in un contesto marittimo fondamentale nel più ampio perimetro del “Mediterraneo Allargato” e quanto mai strategico per il vecchio continente, per il commercio trans-regionale in generale e per gli approvvigionamenti energetici a livello globale.
L’operato sotto la guida del Contrammiraglio Stefano Costantino
Sotto la guida dell’Ammiraglio italiano sono state condotte decine di scorte con le navi militari durante i transiti nello Stretto di Hormuz e diverse centinaia di interazioni con le navi mercantili e passeggeri; con questa operazione, mediante la manifesta attività di presenza aerea e navale delle sue unità, si è contestualmente assicurata una costante azione di prevenzione e deterrenza, sempre attenta a mantenere un approccio de-escalatorio per evitare innalzamenti della tensione in una area caratterizzata da una stabilità estremamente precaria.
Sempre nello spirito del dialogo e della cooperazione ad ampio spettro, i 7 mesi di Comando italiano sono stati caratterizzati anche da un significativo incremento di attività congiunte in mare con unità navali e mezzi aerei delle realtà della regione o di quelle presenti nell’area, quali Bahrain, Emirati Arabi Uniti, India, Kuwait, Oman, Qatar, nonché Unione Europea e Paesi aderenti alla NATO. Parimenti, sono state finalizzate collaborazioni con le diverse organizzazioni che operano per il monitoraggio dei traffici via mare e per la sicurezza marittima, come gli Information Fusion Center (IFC) di Singapore e di Gurugram (India) e i Maritime Security Centre di Muscat (Oman), Karachi (Pakistan) e Antananarivo (Madagascar), oltre al United Kingdom Maritime Trade Operations (UKMTO) di Dubai (EAU).
L’Operazione AGENOR: cos’è
È un’operazione organizzata nell’ambito dell’iniziativa EMASOH (European-led Maritime Awareness Strait of Hormuz), trae la sua origine da una proposta francese avanzata nel gennaio 2020 in ambito Consiglio dell’Unione Europea. Lo scopo è quello di dispiegare un contingente militare, a connotazione prevalentemente marittima e costituito tra le nazioni europee, in un’area di operazione centrata sullo stretto di Hormuz ed estesa verso nord a tutto il Golfo Persico e verso sud alla zona di Oceano Indiano posta in corrispondenza delle coste omanite.
L’obiettivo della missione è quello di salvaguardare la libertà di navigazione e la sicurezza delle navi in transito nell’area dello stretto, garantendo la compilazione della Maritime Situational Awareness (MSA) tesa a rilevare eventuali atti illegali e la gestione de-escalatoria delle dinamiche locali. In teatro, il contingente EMASOH si troverà a operare in presenza di altri dispositivi, a loro volta inseriti nell’ambito delle operazioni Atalanta, della Combined Maritime Force e dell’International Maritime Security Construct denominata Sentinel.
Nel 2021 la Marina Militare ha contribuito con Nave Martinengo, che ha preso parte all’operazione per circa 2 mesi da ottobre a novembre. Per il 2022, la Forza Armata ha in programma la partecipazione trimestrale (ultimo quadrimestre) di Nave Thaon di Revel e ha assunto il Comando tattico dell’operazione in data 6 luglio 2022, per una durata complessiva di un semestre.
Fonte, testo e immagini: COMANDO OPERATIVO DI VERTICE INTERFORZE – Marina Militare Italiana