NUOVO ELICOTTERO DA ESPLORAZIONE E SCORTA (NEES)
Il Nuovo Elicottero da Esplorazione e Scorta (NEES) AH-249 è la piattaforma destinata a sostituire l’elicottero AH-129D “Mangusta”, introdotto in Forza Armata nel 1990, con una macchina allo stato dell’arte e caratterizzata da maggiori prestazioni in termini di autonomia, velocità, protezione e capacità di ingaggio.
L’acquisizione del NEES, infatti, è stata pensata traguardando un elicottero che, sulla base dell’esperienza maturata in decenni di impiego in diversi Teatri Operativi, sia in grado di fornire un supporto aderente e preciso alla forza nel campo di battaglia.
Per tali motivazioni, lo sviluppo dell’AH-249, tutt’ora in corso, è caratterizzato dalla ricerca ad ampio spettro di soluzioni tecnologiche avanzate che consentiranno di integrare nella macchina sistemi, sensori ed equipaggiamenti di ultima generazione e di dotare la Forza Armata di un assetto performante, sicuro e interoperabile con gli assetti militari terrestri, aerei e navali, nazionali e NATO, anche in ambiente net-centrico.
Le evoluzioni, tuttavia, non finiscono qui. La Forza Armata, infatti, sta anche studiando la possibilità di implementare sulla macchina le tecnologie Future Fast Rotorcraft (FFR) in via di sviluppo nell’ambito di altri programmi internazionali.
PRINCIPALI CARATTERISTICHE:
- postazioni di pilotaggio: in tandem (pilota nella stazione posteriore, copilota-tiratore in quella anteriore);
- motorizzazione: due motori General Electrics/AVIO CT7-8E6 (~ 2500 cavalli ciascuno) + Auxiliary Power Unit (APU);
- peso massimo al decollo: ~ 7500/8000 kg
- rotori: rotore principale a 5 pale e rotore di coda a 4 pale;
- velocità di crociera: ~ 140 nodi;
- autonomia: almeno tre ore;
- impatto condizioni metereologiche: operatività senza limitazioni dai -30° ai + 50° e capacità di volo in ambiente polveroso, nevoso, salino e in presenza di leggere formazioni di ghiaccio;
- armamento:
- cannone da 20mm TM-197B;
- razzi balistici e a guida laser con possibilità di “aggancio” del target sia prima che dopo il lancio;
- missili Aria-Terra;
- missili Aria-Aria.
- C4 e avionica:
- apparati radio Software Defined Radio (SDR) per comunicazioni multibanda Line of Sight (LOS) e Beyond Line of Sight (BLOS) in banda HF e SATCOM, sia in chiaro che cifrate;
- Tactical Data Link: Variable Message Format (VMF) e LINK-16.
- interoperabilità con i sistemi di C2 della Forza Armata e nell’ambito del programma “Forza NEC”;
- sistema di rilevamento degli ostacoli e del profilo altimetrico del terreno durante il volo;
- sistemi di ausilio alla navigazione (TACAN, VOR-ILS, DME, ecc..) ;
- Battlefield Management System (BMS) integrato.
- sistema di ricetrasmissione di immagini e video provenienti da sorgenti esterne, come JTAC o droni, o dalla propria unità di osservazione e puntamento;
- dispositivo LTE, per ricetrasmettere dati meteo e informazioni di volo in tempo reale.
- interoperabilità con aeromobili a pilotaggio remoto (APR): l’equipaggio potrà controllare il sensore elettro-ottico dell’APR tattico e impostare rotte/waypoint da far seguire allo stesso;
- unità di osservazione e puntamento dotata di:
- sensori per la visione diurna, notturna e termica;
- diverse tipologie di laser per illuminare, indicare, ricevere in consegna gli obiettivi e guidare eventuale munizionamento a guida laser di altri assetti.
- casco di volo: con capacità di presentazione sulla visiera di simbologia e informazioni relative a:
- navigazione e spazio circostante, anche sfruttando tecnologie di realtà aumentata;
- pilotaggio e sistemi dell’elicottero;
- target e puntamento/asservimento dei sistemi d’arma;
- sensoristica dell’elicottero (sovrimpressione delle immagini provenienti dai vari sensori e dall’unità di osservazione e puntamento).
- capacità di appontare, rifornire, riarmare e ridecollare (FARP) da unità navali.
Fonte, testo e immagini: Stato Maggiore Esercito