Lo Special Intervention Unit della Polizia maltese

Special Intervention Unit (SIU) Malta Police FOrce

Tabella dei Contenuti

Introduzione

Lo Special Intervention Unit (SIU) è un’unità speciale delle Forze di Polizia maltesi di recente costituzione, i cui componenti sono selezionati, addestrati ed equipaggiati con dotazioni particolari, affinché possano affrontare e risolvere situazioni ad alto rischio.

Nel prosieguo, approfondiremo diversi aspetti riguardanti il SIU quali: la dipendenza gerarchica, i compiti, l’iter per entrare a farne parte e molto altro ancora.

Cenni Storici

Se paragonata ad altri stati dell’Unione europea, Malta, come detto precedentemente, ha istituito solo recentemente un’unità speciale della polizia.

Infatti, prima del 2013, l’unica unità tattica delle Forze di Polizia maltesi era rappresentata dallo Special Assignment Group (SAG).

Successivamente, a causa di un mutamento della sicurezza nazionale dovuto principalmente all’accentuarsi della minaccia terroristica e della criminalità organizzata a livello globale, nel 2015 il Governo maltese decise di istituire un’unità speciale in seno alla polizia, che avrebbe dovuto ricevere una formazione continua, disporre di attrezzature ed equipaggiamenti speciali ed essere sempre operativa.

Il 1° gennaio 2016 nasce così lo Special Intervention Unit (SIU).

Inizialmente il bacino dal quale si attinse per istituire il SIU, fu rappresentato dal personale del Rapid Intervention Unit, a sua volta esistente dal 1° luglio 2013.

Quest’ultima unità origina dalla fusione di due reparti; lo Special Assignment Group e la Squadra Mobile.

Il Rapid Intervention Unit agisce principalmente sulla base di un costante servizio di pattugliamento armato, mentre il SIU viene attivato in occasione di operazioni eccezionalmente rischiose.

Infatti, sempre in ambito dei compiti assegnati, che vedremo approfonditamente in seguito, fin dalla sua fondazione, il SIU è spesso schierato a sostegno di altre forze e, per un’unità di queste dimensioni il numero di missioni portate a termine è considerevolmente elevato. Numerose di queste riguardano il contrabbando e lo spaccio di droga nell’isola.

Tuttavia, ogni anno vengono portate a termine anche diverse operazioni che riguardano la cattura di pericolosi criminali e il contrasto alla criminalità organizzata.

Dalla costituzione ad oggi, a seguire, i più importanti interventi che il SIU ha portato a termine:

  • Il 16 ottobre 2017, la giornalista investigativa Daphne Caruana Galizia è stata assassinata con un’autobomba. Il 4 dicembre 2017, il SIU ha arrestato dieci persone sospettate dell’attentato, alcune delle quali erano note alla polizia e collegate alla criminalità organizzata. Finora, uno dei sospetti è stato condannato a 15 anni di carcere. Altri due sospetti legati alla malavita sono stati arrestati il 23 febbraio 2021 e condannati a 40 anni di carcere.
  • Il 4 settembre 2018, il SIU ha portato a termine un’operazione decisiva contro il traffico di droga a Malta. Dopo settimane di osservazione, otto sospetti sono stati arrestati a Cospicua. Solo poche settimane dopo, il 25 ottobre, altre 14 persone sono state arrestate in un magazzino a Birkirkara. Anche questa operazione era legata al contrabbando e allo spaccio di droga su larga scala.
  • A causa della sua posizione geografica, Malta affronta costantemente l’arrivo di rifugiati dall’Africa. Ogni anno, numerosi rifugiati raggiungono l’isola su imbarcazioni e vengono ospitati in campi profughi. Nel settembre 2020, si sono verificati disordini in un campo profughi a Safi, che hanno richiesto l’intervento di un grande contingente di polizia, incluso lo Special Intervention Unit (SIU). Il compito del SIU era quello di arrestare i leader più violenti coinvolti nei disordini. Alla fine, sono stati arrestati 27 rifugiati e anche una guardia carceraria che possedeva illegalmente un’arma da fuoco con la quale aveva ferito un rifugiato durante una colluttazione.
  • Il 2 novembre 2020, il SIU è intervenuta a Pietà. Un uomo armato barricato in appartamento con tre cani da combattimento minacciava gli agenti di polizia accorsi sul posto. Dopo ore di trattative fallite, il SIU, in nottata ha fatto irruzione, utilizzando granate stordenti. L’uomo, trovato in camera da letto con armi e munizioni, è stato arrestato senza resistenza.
  • Il 19 dicembre 2020, il SIU ha arrestato due uomini che trasportavano droga e oro per un valore di 800.000 euro a bordo del loro veicolo. Entrambi gli uomini erano sospettati di far parte di una banda di spacciatori.
  • Il 25 agosto 2020, un uomo è stato arrestato e una pistola è stata sequestrata nel corso di un drammatico raid in relazione a un duplice omicidio. L’uomo, un cittadino albanese di 25 anni, con precedenti penali per rapina a mano armata e tentato omicidio di un agente di polizia, è stato arrestato nel corso di un’operazione in una proprietà abbandonata dopo che gli operatori del SIU hanno fatto irruzione nell’edificio.
  • Nel maggio 2023, sette giovani cittadini siriani sono stati arrestati in un’operazione congiunta della Polizia di Malta e dell’Europol. Gli uomini, di età compresa tra 21 e 27 anni, sono accusati di incitamento al terrorismo e addestramento all’uso di esplosivi. Sono stati arrestati dopo che la polizia ha ricevuto informazioni secondo cui stavano diffondendo propaganda jihadista sui social media e frequentavano una moschea a Santa Venera. Durante le indagini, sono stati trovati video, post e documenti sullo Stato Islamico.
  • Nell’agosto 2023, la polizia coadiuvata dallo Special Intervention Unit, ha condotto una grande operazione notturna contro il traffico di droga, il crimine organizzato e l’immigrazione irregolare a Marsa, Ħamrun e Naxxar. L’operazione ha portato a numerosi arresti e sequestri di ingenti quantitativi di droga, denaro, dispositivi elettronici, telefoni cellulari e autoveicoli.
  • Nel febbraio 2024, Antonino Ciavarello, un cittadino italiano di 50 anni e genero del defunto “boss dei boss” siciliano Totò Riina, è stato arrestato dalla polizia maltese a Mosta, in forza di un mandato di arresto europeo. L’arresto è avvenuto dopo settimane di indagini grazie agli operatori del SIU e osservazioni da parte degli operatori della Sezione Intelligence. L’operazione è stata condotta in collaborazione con la polizia italiana.
  • Nell’ottobre 2024, un uomo di 32 anni della Costa d’Avorio è stato arrestato in un’operazione a Ħamrun, in relazione alla distribuzione di materiale presumibilmente estremista. L’arresto è stato eseguito dopo settimane di sorveglianza e analisi dell’intelligence in uno sforzo coordinato tra varie sezioni del Corpo di Polizia e il SIU. Durante l’operazione, la polizia ha circondato due proprietà adiacenti, nelle quali sono stati rinvenuti e sequestrati diversi oggetti elettronici, inclusi server collegati alla distribuzione di materiale estremista. L’indagine della polizia relativa a questo caso è attualmente in corso.
  • Nel dicembre 2024, due uomini sono stati arrestati a Hamrun in seguito ad una complessa operazione antidroga. Gli uomini, un residente a Bormla di 31 anni e un residente a La Valletta di 26 anni, sono stati intercettati e arrestati dal SIU e la perquisizione sul luogo ha portato al sequestro di un ingente quantitativo di cocaina ed eroina, oltre a 20.000 euro in contanti. Per i due sospetti l’accusa di detenzione e traffico di droga.

Dipendenza gerarchica, organizzazione interna e compiti

A questo punto è utile premettere che la struttura  della Polizia maltese segue il modello britannico che prevede una sola forza di polizia sul territorio che agisce su tre livelli; ovvero tramite la polizia distrettuale, il Rapid Intervention Unit e lo Special Intervention Unit.

Gerarchicamente il SIU è sotto il diretto comando dall’Assistant Commissioner (il corrispettivo del Capo della polizia) della polizia maltese (II-Korp tal-Pulizija ta’ Malta), che ne approva le operazioni. 

Dal punto di vista dell’organizzazione interna, al vertice dell’unità, c’è un Comandante (con il grado di Ispettore) che gestisce 18 operatori suddivisi in 4 team operativi coordinati a loro volta da 4 capisquadra.

La base operativa dello Special Intervention Unit è situata nella caserma della Polizia a Tà Kandja Siggiewi, in prossimità dell’Aeroporto Internazionale di Malta.

Il SIU nasce per contrastare la minaccia terroristica e la criminalità organizzata e per questo motivo i compiti istituzionali riguardano operazioni ad alto rischio, sia pianificate che non pianificate e servizi di protezione e scorta a VIP.

Inoltre, al SIU è delegata la formazione rivolta a tutto il personale della Polizia maltese, sull’utilizzo delle armi da fuoco, oltre che la formazione tattica rivolta al personale del Rapid Intervention Unit.

In linea con i compiti istituzionali, il SIU è attivo su tutto il territorio nazionale maltese e, in determinate occasioni, anche all’estero.

Inoltre, è responsabile dei seguenti compiti:

  • risposta tattica a complesse situazioni di crisi, ad alto rischio dove i mezzi delle forze di polizia ordinarie non sono sufficienti;
  • osservazione e protezione di attrezzature particolarmente pericolose;
  • intervento in risposta ad eventi critici come: sequestri di persona con ostaggi, persone barricate o attentatori suicidi, arresto di criminali eccezionalmente pericolosi, operazioni antiterrorismo;
  • pattugliamenti regolari in aree assegnate, risposta ad atti violenti o minacce di violenza, scorta a trasporti di valore o pericolosi;
  • protezione e scorta nei confronti di dignitari stranieri o locali in patria o all’estero;
  • protezione e scorta ravvicinata a persone a rischio in patria e all’estero;
  • rispetto degli standard di formazione stabiliti;
  • partecipazione a corsi di formazione per essere certificati in patria e all’estero, oltre al mantenimento di tali certificati;
  • assistenza medica in circostanze speciali.

Special Intervention Unit (SIU) Malta Police Force

Selezione e addestramento

Il motto dell’unità è “Deficere Non Licet” (“Il fallimento non è un’opzione”). Pertanto, il SIU pone grande enfasi sulla selezione e l’addestramento degli operatori per trovare ufficiali adatti a questa attività impegnativa. Il processo di selezione è suddiviso in sei fasi ed è aperto solo ai candidati della polizia maltese. Il mancato superamento in una di queste fasi comporta automaticamente l’esclusione dall’intero processo di selezione.

Nella prima fase del processo di selezione, i candidati devono superare impegnativi test fisici e psicoattitudinali.

Nella seconda e terza fase ai candidati vengono somministrati dapprima diversi scenari plausibili nei quali devono dimostrare competenze legali e successivamente dovranno dimostrare praticamente abilità nelle tecniche di arresto.

Durante la quarta fase del processo di selezione, i candidati saranno valutati in attività di tiro dinamico al poligono e al simulatore.

Nella quinta fase, i candidati sono sottoposti ad esercitazioni nelle quali viene valutata la capacità di resistenza e risposta allo stress prolungato.

La sesta e ultima fase consiste in un’intervista con la commissione esaminatrice.

I candidati risultati idonei potranno quindi iniziare un corso della durata di sei settimane che prevede i seguenti moduli:

  • tecniche e tattiche di combattimento ravvicinato (CQB)
  • tecniche di apertura varchi (breaching)
  • tiro dinamico in condizioni di stress elevato utilizzando il seguente armamento individuale: SIG 516 CQB, SIG MPX, SIG MCX, Glock 17, 19, 26 e 45, Accuracy International AXMC .308 Win., lanciagranate HK 169, CZ Scorpion, Benelli M3 e M4, Fabarm STF 12
  • tecniche di discesa in corda doppia
  • tecniche di protezione e scorta personale
  • uso di tecniche di controllo e arresto non letali
  • controllo di manifestanti violenti.

Durante l’addestramento basico, i potenziali operatori devono dimostrare un livello di prestazione adeguato in tutti i moduli per essere assegnati a uno dei team di intervento. Saranno quindi accettati nello Special Intervention Unit per un periodo di sei mesi e sottoposti a valutazione continua.

Trascorso questo periodo di prova nell’unità, viene presa una decisione sull’accettazione finale basata sulle prestazioni documentate di ciascun candidato e sulla base di un esame finale complesso. Questo esame finale comprende i seguenti compiti:

  • tiro con la pistola Glock, con fucile d’assalto, fucili a pompa e lanciagranate con equipaggiamento completo, compreso equipaggiamento di protezione personale, maschera antigas e, in condizioni di scarsa visibilità, con l’ausilio di visori notturni
  • riparazione di varie armi malfunzionanti
  • tecniche di autodifesa non armata
  • discesa tattica in corda doppia
  • manipolazione e gestione di gas irritanti
  • dimostrazione dell’idoneità fisica secondo gli standard SIU
  • superamento del controllo dei precedenti penali
  • capacità nell’utilizzo di numerosi dispositivi manuali ed elettronici, ad esempio motoseghe a catena metallica, motoseghe normali, attrezzature idrauliche, etc.
  • conoscenza e abilità nel maneggiare armi non letali, quali dispositivi Taser, munizioni a gas irritante da 40 mm, fucili calibro 12 non letali e granate stordenti.

I candidati che hanno superato con successo tutti questi test vengono assegnati permanentemente ad uno dei quattro team operativi. Tuttavia, gli operatori sono sottoposti semestralmente a test di valutazione delle prestazioni; in particolare per quanto riguarda la forma fisica e le abilità di tiro, devono essere superati completamente per rimanere nell’unità.

Dopo l’iter addestrativo, l’integrazione nei Team operativi. Specializzazioni degli operatori

Una volta completato con successo l’iter addestrativo, gli operatori vengono inseriti, secondo necessità funzionali, in uno dei quattro Team operativi.

Man mano che la loro formazione continua progredisce, alcuni operatori possono essere selezionati per le specialità presenti nell’unità.

La selezione avviene in base alle caratteristiche e abilità personali.

Nell’ambito dei Team operativi gli operatori possono essere selezionati per diventare Breachers, Medics oppure Snipers e quindi seguire i rispettivi corsi professionalizzanti, basici e avanzati.

Panoramica sulle armi individuali di un operatore del SIU

Ogni operatore dello Special Intervention Unit ha in dotazione un’arma corta individuale, la pistola Glock nei modelli 17, 19 e 26 oltre ad un’arma lunga, tra i fucili SIG SAUER 516 CQB, SIG SAUER MPX, SIG SAUER MCX, dotati di dispositivi optronici di puntamento olografici e laser.

Completano le dotazioni individuali i fucili Benelli M3 e M4, Fabarm STF 12, la pistola mitragliatrice semiautomatica CZ SCORPION e il lanciagranate HK 169.

Per quanto riguarda la sezione Sniper, attualmente è in uso il fucile di precisione Accuracy International AXMC in .308 Win..

Per i servizi di protezione e scorta, gli operatori del SIU hanno recentemente introdotto la pistola Glock 45.

Il SIU, oltre ad avere in dotazione un’ampia gamma di armamenti individuali, ha a disposizione equipaggiamenti speciali (che forniscono ad esempio capacità di visone notturna) per far fronte ai più svariati compiti che potrebbe essere chiamati ad assolvere.

Scambi addestrativi con altri dipartimenti, inclusi quelli internazionali – Il Network Atlas

Lo Special Intervention Unit partecipa attivamente a scambi addestrativi e opportunità formative in ambito europeo.

Infatti, l’unità fa parte del Network Atlas e dell’High Risk Security Network (HRSN), le quali, annualmente conducono attività specialistiche e forum, ai quali partecipano operatori di unità speciali delle forze di polizia provenienti da tutta Europa.

Ad esempio, il SIU, con i suoi operatori specializzati partecipa a corsi di formazione sulla bio-sicurezza in Slovacchia.

Sempre per scopi addestrativi l’unità si avvale anche del know-how di aziende civili. Nel recente passato, ad esempio, gli istruttori di un centro di addestramento polacco hanno tenuto un corso di diversi giorni a Malta il cui obiettivo era quello di fornire l’addestramento tattico avanzato in ambito combattimento ravvicinato (CQB).

Molto rilevante è anche la collaborazione con il Nucleo Operativo Centrale di Sicurezza (N.O.C.S.) della Polizia di Stato italiana e con il Gruppo di Intervento Speciale (G.I.S.) dell’Arma dei Carabinieri.

In questo senso, poiché l’isola di Malta ha risorse limitate in termini di spazi addestrativi, gli Sniper del SIU sovente utilizzano poligoni in Italia (frequentemente in addestramento congiunto con la Sezione Sniper del N.O.C.S.) per sfruttare spazi più ampi, mentre gli specialisti “Medic” si recano spesso in Ungheria per frequentare corsi professionalizzanti sul Tactical Combat Casualty Care (TCCC). Questo grazie alla partecipazione al Network Atlas.

Evoluzione della formazione in risposta a scenari operativi attuali e futuri

La formazione deve necessariamente evolversi in base alla tecnologia e alle competenze degli individui. Ad esempio, l’uso di droni e robot di terra è diventato fondamentale nelle operazioni moderne. Ad esempio, nel caso di un soggetto barricato in casa l’utilizzo del drone fornisce una “situational awareness” superiore e una considerevole riduzione dei rischi legati alla successiva irruzione degli operatori. Oggi, grazie ai droni, è possibile gestire queste situazioni in modo più sicuro ed efficiente.

Special Intervention Unit (SIU) Malta Police Force

Sempre in quest’ottica, nel maggio 2020, la polizia maltese ha iniziato a utilizzare un simulatore per l’addestramento con le armi da fuoco, il primo di questo tipo a Malta. Questo simulatore offre 200 diversi scenari virtuali basati su situazioni reali, permettendo agli agenti di prepararsi meglio per le situazioni che potrebbero incontrare sul campo.

Quest’anno, infine, il SIU sta investendo di più nelle infrastrutture e nella formazione. Avere a disposizione più strutture moderne permette di sviluppare metodologie addestrative più efficaci, aumentando la consapevolezza dei rischi legati all’evento e quindi migliorando la preparazione. L’obiettivo finale è investire, non solo nelle strutture di addestramento, ma anche nelle risorse umane e negli agenti stessi, riconoscendo l’importanza del fattore umano.

Attività addestrative con lo Special Intervention Unit delle Forze di Polizia Maltesi

Durante il mio periodo di permanenza con lo Special Intervention Unit delle Forze di Polizia Maltesi, ho avuto l’opportunità di partecipare a differenti attività addestrative propedeutiche per il mantenimento delle capacità degli operatori dei Team operativi.

Close Quarter Battle (CQB)

Una delle attività più importanti è stata sicuramente il Close Quarter Battle (CQB). Questo tipo di addestramento è essenziale per operazioni in ambienti confinati come gli edifici. Sono state utilizzate tecniche avanzate di movimento e di osservazione con l’ausilio di droni. L’accento è stato posto sulla precisione, la velocità e la coordinazione di squadra.

Attività di tiro al poligono

Il tiro al poligono rappresenta una parte fondamentale della formazione degli operatori del SIU. L’esercitazione è finalizzata al perfezionamento delle abilità di tiro con diverse armi da fuoco, tra cui pistole e fucili d’assalto. L’addestramento includeva esercizi di tiro statico e dinamico, mirati a migliorare la precisione sotto pressione e in movimento.

Irruzioni

Le irruzioni sono state un’altra componente importante dell’addestramento. Gli operatori hanno simulato irruzioni, utilizzando strutture che replicassero scenari del mondo reale. L’obiettivo principale era quello di esercitare la capacità di ingresso rapido e in sicurezza in edifici occupati da ostili. Le attività di irruzione si sono svolte con l’intervento dei “Breachers”.

Special Intervention Unit (SIU) Malta Police Force

Servizi di protezione e scorta

Infine, ho partecipato ad un servizio di protezione e scorta. Questo servizio era ipoteticamente rivolto ad un funzionario governativo. L’addestramento verteva sulla valutazione delle minacce, e la gestione della risposta rapida a un tentativo di attacco. La capacità di mantenere la calma sotto pressione e di reagire rapidamente era cruciale per il successo di questa attività.

Cosa significa essere un operatore del SIU

Risponde il Comandante dello Special Intervention Unit

“Essere un operatore dello Special Intervention Unit della polizia maltese significa dedicarsi completamente al proprio lavoro, poiché non è una professione alla portata di tutti. Richiede un impegno costante e una dedizione totale. Tuttavia, dedizione e impegno alle volte non bastano; è fondamentale mettersi in gioco per i propri compagni di squadra. È qualcosa che sento di poter fare e di dover fare. Non siamo nati con queste caratteristiche, ma alla fine questo tipo di lavoro è una sorta di vocazione. Per me lo Special Intervention Unit rappresenta l’élite delle forze di polizia maltesi”.

Special Intervention Unit (SIU) Malta Police Force

Ringraziamenti

Desidero ringraziare il Ministero dell’Interno maltese per aver autorizzato il progetto; il Comandante e tutto il personale dello Special Intervention Unit, per l’accoglienza, la disponibilità e il supporto durante la realizzazione del servizio e delle attività.

Testo e immagini: Stefano – Airholic.it