JESOLO AIR SHOW 2016 – 20°ANNIVERSARIO –

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Cari lettori,

Si è appena concluso l’evento più importante dell’anno per gli appassionati di aviazione in Italia.

A seguirlo per Airholic c’era Gabriele Lanzo, di seguito un breve riassunto della giornata a cui ha partecipato e una gallery fotografica contenente i suoi scatti dell’evento.

Come di consueto nel mese di Agosto, per un weekend le spiagge di Jesolo, in provincia di Venezia, vedono confluire assieme ai turisti anche migliaia di appassionati di aviazione per lo Jesolo Air Show.

L’edizione di quest’anno, in particolare, ha assunto sapori ed ha fatto vivere a tutti i presenti emozioni contrastanti.

La solidarietà è stata un cardine importante, anche visti gli ultimi accadimenti del sisma in centro Italia, l’Air Show è stato occasione per effettuare una raccolta fondi da destinare ai terremotati.

Allo stesso tempo però, quella di quest’anno era la 20ma edizione di questo Air Show, edizione speciale per cui tutti i reparti principali dell’Aeronautica Militare hanno deciso di scendere in campo per mostrarsi in tutto il loro splendore, al loro fianco una bellissima mostra statica con alcuni mezzi dell’Esercito Italiano, ed alcune dimostrazioni di team civili.

Il via alla manifestazione, alle tre e mezza, è stato dato con l’ingresso sulla display line del team di Paramotoristi Audaci, un team che riesce ad emozionare senza la necessità di rumorosi jet o manovre estreme, ma anzi, mostra una forma di volo molto più essenziale, semplice, ed armoniosa. Tra incroci e fumogeni colorati, i 7 Paramotoristi mostrano quello che è uno dei mezzi più semplici ed economici da volare, e probabilmente quello che, per volo e punto di vista, più si avvicina al volo di un uccello.

Dopo l’atterraggio dei Paramotoristi è la volta dell’ingresso del primo mezzo che l’Aeronautica Militare, in particolare il 15° Stormo di Cervia ha messo a disposizione, l’elicottero HH139A. Orgoglio di produzione italiana per mano dell’AgustaWestland e che opera attualmente al 15mo nelle operazioni SAR di ricerca e soccorso.

Gli aerosoccorritori hanno dato il via ufficiale alla manifestazione con il passaggio davanti al pubblico della Bandiera Tricolore.

Il 15°Stormo ha messo anche a disposizione un secondo elicottero per la manifestazione, un HH-101 Caesar, entrato nella sua flotta appena lo scorso anno. Una macchina anch’essa di produzione italiana, avanzata tecnologicamente e nata per operazioni CSAR, ovvero di ricerca e soccorso su territorio ostile. L’elicottero, in forze all’Aeronautica Militare, permette inoltre alla stessa di supportare operazioni speciali e compiere operazioni di evacuazione medica (MEDEVAC).

Non sono stati solo i militari i protagonisti della manifestazione, infatti le presentazioni dei due elicotteri hanno fatto da cornice alle evoluzioni dei Blue Voltige e del WeFly! Team, giunti sul lungomare in formazione.

La coppia di motoalianti Fournier (RF4D ed RF5) pilotati da Fabio Iannaccone e Ivan Prizzon hanno dipinto il cielo di Jesolo con la fugace eleganza dei loro fumi colorati.

I tre ultraleggeri Flysynthesis Texan del WeFly! Team invece, sono con i loro fumi bianchi e colorati un fantastico esempio di passione, quella più bella e pura, due dei tre piloti della pattuglia sono disabili, ma ci insegnano che con la giusta dose di passione nulla è impossibile, neanche volare.

Il lavoro dei militari, per motivi facilmente comprensibili, è spesso quasi invisibile e non di immediata comprensione. Una delle ragioni per cui esistono manifestazioni come quella di Jesolo è cercare di mostrare questo lavoro, un esempio possibile è quello degli aerosoccorritori del 15° Stormo di cui abbiam parlato sopra, un altro potrebbe essere quello degli intercettori del 4° Stormo di Grosseto. Un apporto importante, quello di due caccia intercettori Eurofighter EF2000 Typhoon, che hanno fatto ingresso sul lungomare scortando un cosiddetto “Renegade” (Rinnegato), ovvero un velivolo civile che non ha più risposto alle comunicazioni radio, o ha smesso di rispettare i piani di volo. Per ovvie ragioni è stata omessa la prima parte, quella in cui cioè, i due intercettori, una volta allertati sarebbero partiti in “Scramble” e avrebbero raggiunto il velivolo.

La formazione si è presentata con il “rinnegato”, un P180 Avanti, in forze al 14° Stormo, affiancato da uno dei due Eurofighter che “sbattendo” le ali comunicava visivamente al pilota del velivolo che ha scatenato lo stato di allarme un cambiamento di rotta; il tutto con il secondo intercettore in coda al P180, pronto a prendere in mano la situazione qualora le reazioni non dovessero rispettare il codice di comportamento che ci si aspetta in questi casi.

Un lavoro, quello degli intercettori, che purtroppo non è quasi mai visibile, nonostante vi siano equipaggi in assetto di pronto intervento 24 ore al giorno e 365 giorni all’anno, sempre pronti a partire per garantirci sonni tranquilli.

Sempre del 14° Stormo si è esibito un secondo velivolo, in particolare un KC767, aerocisterna derivata dal velivolo di linea Boeing 767. Nella sua esibizione, con cui si intendeva mostrare come si fanno i rifornimenti in volo dei velivoli da caccia, il KC767 è stato accompagnato da due coppie di velivoli; una di Tornado provenienti dal 6° Stormo “Diavoli Rossi” di Ghedi (BS), e la seconda di AMX provenienti dal 51° Stormo di Istrana (TV).

Le operazioni di rifornimento in volo, oltre ad essere necessarie nei lunghi trasferimenti verso le zone operative o di addestramento, sono particolarmente importanti durante le attività dei ricognitori, velivoli il cui ruolo è quello di rilevare immagini del terreno sottostante per poi identificare eventuali obiettivi, o zone in cui è necessario mandare soccorsi.

Sia i Tornado che gli AMX che si sono esibiti avevano montato, sotto il ventre dell’aereo il cosiddetto POD da rilevazione, l’occhio elettronico utilizzato durante le operazioni di ricognizione, utilizzato proprio dai Tornado dell’Aeronautica Militare per una prima ricognizione delle zona dell’Italia centrale colpita dal terremoto dello scorso 24 Agosto.

Tra gli apporti più importanti dati all’Air show di Jesolo 2016 va segnalato quello del Reparto Sperimentale Volo di Pratica di Mare (RM), presente quest’anno con M346, Tornado, Eurofighter e C27J Spartan.

Le dimostrazioni dei piloti della Sperimentale non hanno bisogno di commenti, parlano da sole e riescono ad emozionare chiunque, da chi vede il suo primo air show a chi ne ha visti a centinaia. Il ruolo del reparto sperimentale volo è quello di testare e sperimentare materiali e velivoli utilizzati dall’Aeronautica esplorandone i limiti, va da se che nelle loro dimostrazioni riescono a mostrare i velivoli in tutta la loro potenza, manovrabilità ed irruenza.

Alla chiusura dell’Air Show, come di consueto il momento che tutto il pubblico attendeva, con un ingresso a sorpresa alle spalle del pubblico, la formazione di 9 MB339PAN ha fatto ingresso bassa e seguita dai suoi inconfondibili fumi tricolori. Una pattuglia “in formazione ridotta” di uno, perché il Capitano Luca Galli, Pony 7, originario di Amatrice ha deciso di accorrere a prestare il suo aiuto nei soccorsi a seguito del sisma che ha colpito il centro Italia. Sebbene, come nello sport, anche nella Pattuglia Acrobatica, esistano dei piloti sempre pronti a sostituire chi non può volare, la scelta in questo caso è stata di non schierare il velivolo numero 7 e lasciare lo slot di terzo gregario vuoto come segno di vicinanza ai terremotati.

Rispetto al programma normale si è anche deciso di accompagnare il passaggio finale in formazione ad alona con carrello estratto alle note del Silenzio, una forma di rispetto alle vittime del sisma.

Nelle quasi tre ore di manifestazione quindi, sotto un bellissimo cielo blu gli occhi degli spettatori sono stati catapultati in un mondo fatto di uomini e macchine, un mondo affascinante ma spesso a loro ignoto.

 

Il resoconto fotografico completo: QUI

Testo e immagini: Gabriele Lanzo