INTERVISTA AL COMANDANTE DEL 28° REGGIMENTO “PAVIA”

Comandante 28° Reggimento “Pavia”

Dal 1° Marzo 2004, il 28° reggimento “Pavia” è l’unica unità delle Forze Armate che si occupa di “Comunicazioni Operative”. Inquadrati nel Comando delle Forze Speciali dell’Esercito, gli uomini e le donne del reggimento sono tutti volontari che dopo un lungo periodo di formazione e addestramento acquisiscono varie specializzazioni che consentono di operare nei diversi scenari operativi e di favorire il dialogo con le popolazioni locali.
Vere e proprie pedine pregiate che con la loro azione producono effetti strategici per il raggiungimento degli obiettivi della missione.
Lo studio delle lingue, la conoscenza e l’utilizzo dei più moderni sistemi di comunicazione mediatica, l’analisi delle diverse realtà socio-antropologiche che caratterizzano le aree in cui opera l’Esercito Italiano sono solo alcuni esempi del complesso lavoro svolto da questa Unità.

Attraverso l’intervista al Comandante approfondiremo la conoscenza sul Reggimento, le cui capacità sono un vero moltiplicatore di forze per le Operazioni Speciali.

D: Comandante, introduciamo il reggimento attraverso la sua storia, dalla fondazione ai giorni nostri.
Il 28° reggimento “Pavia” vanta una gloriosa tradizione d’armi, che corre parallela alle vicende che hanno portato all’unità d’Italia.
Costituito nel 1860 a Parma, ha preso parte alla 3^ Guerra di Indipendenza (1866) e alla presa di Roma (1870) ed è stato schierato in Abissinia (1896) e in Libia nel 1911.
Nella 1^ Guerra Mondiale si è distinto nelle campagne nazionali che hanno portato alla liberazione di Gorizia, quando i fanti del 28° si sono guadagnati l’appellativo di “Verdi di Gorizia”.
In Etiopia (nel 1935) e durante il 2° conflitto mondiale, il 28° ha contribuito a scrivere pagine di valore ed eroismo nelle sabbie di Tobruk ed El Alamein.
Nel dopoguerra, nel 1958, è stato ricostituito quale Centro Addestramento Reclute, mentre nel 2004 è stato trasformato nell’attuale 28° reggimento Comunicazioni Operative “Pavia”, inquadrato nel comparto per le Operazioni Speciali dal 2014.
La Bandiera di guerra del “Pavia” è decorata di una Medaglia d’Oro al Valore Militare, due Medaglie d’Argento al Valore Militare e un Ordine Militare d’Italia.

D: Qual è la struttura del reggimento?
Il reggimento è composto dal Comando, struttura che assolve alle funzioni di pianificazione addestrativo/operativa, logistiche e amministrative dell’unità, dalla Compagnia Comando e Supporto Logistico, quale assetto di supporto e dal 1° Battaglione che organizza le capacità che consentono al reggimento di poter operare nel contesto della comunicazione applicata alle operazioni mediante un approccio diretto (comunicazione “Face to face”) o mediante l’impiego di tutti i mezzi di comunicazione di massa, dalla radio alle trasmissioni TV, dalla stampa alla creazione di prodotti audio/video, ovvero attraverso i più moderni canali di comunicazione interattiva offerti da internet e dai social media.
La peculiarità del reggimento è, senza dubbio, il Centro Pianificazione e Sviluppo Comunicazioni Operative (CPSCO) nel quale vengono seguite le fasi del “Ciclo PSYOPS”, che passando dall’analisi del destinatario e dell’ambiente informativo di riferimento, porta alla concezione e alla creazione del “prodotto” mediatico (sotto forma di prodotto stampa, video, radio), fino ad arrivare alla fase di test a conferma della validità del prodotto stesso.

D: Quali sono i compiti istituzionali dal 2004?
A far data dal 2004, il 28° reggimento è l’unica unità delle Forze Armate Italiane deputata alle “Comunicazioni Operative”. Tali peculiari attività, per definizione non letali in quanto incentrate sull’uso della comunicazione quale indispensabile strumento per l’acquisizione e il mantenimento del consenso, sono dirette principalmente verso le popolazioni presenti nelle diverse aree di operazioni all’estero in cui l’Italia è presente con propri contingenti militari.
Condotte allo scopo di instaurare un “ponte comunicativo” trasparente ed efficace con la controparte, le comunicazioni operative sono volte a favorire una corretta comprensione della missione e a prevenire o contrastare notizie potenzialmente foriere di interpretazioni distorte.
Per fare ciò, oltre ai tradizionali contatti umani che rappresentano un’ attività di primaria importanza, le Comunicazioni Operative si avvalgono anche dei più moderni e sofisticati mezzi di comunicazione di massa che consentono lo svolgimento di attività quali: la diffusione di messaggi a mezzo altoparlanti, radio, televisione ed internet e la disseminazione di volantini da bordo di velivoli ad ala fissa o rotante.

D: Il reclutamento avviene su base volontaria; quali competenze di base sono richieste; attraverso quali iter vengono formati gli operatori e infine, quali capacità raggiungono gli operatori?
Il reclutamento presso il 28° reggimento “PAVIA” attualmente segue due diversi canali.
Il primo tramite le “istanze di parte” avanzate dagli interessati in servizio presso altri enti della Forza Armata ovvero tramite specifiche ricerche di personale orientate alla ricerca di particolari competenze e capacità indispensabili ad operare nell’ambiente della comunicazione. Tale procedura è attualmente in fase di revisione in direzione, in via quasi del tutto esclusiva, del superamento di specifico iter selettivo-formativo per garantire un arruolamento efficace su base volontaria.
Le competenze richieste a un “Operatore per le Comunicazioni Operative” sono estremamente ampie e, non prescindendo da un’ottima predisposizione comunicativa di base, partono dalla conoscenza e da un uso esperto delle tecniche di impiego degli strumenti di comunicazione di massa in dotazione e sfociano in un forte orientamento allo studio e all’analisi del dominio della comunicazione, con tutti gli aspetti socio-antropologici che caratterizzano le comunità in cui ci si trova ad operare.
Allo stato attuale esistono due differenti iter formativi a secondo della categoria di appartenenza: quello da “Operatore” (per il personale in Ferma Prefissata, i graduati e gli appartenenti alla categoria dei Sergenti) e quello da “Specialista” (per il personale dal ruolo Marescialli e per gli Ufficiali).
In entrambi gli iter i frequentatori acquisiscono la conoscenza sull’impiego delle Comunicazioni Operative a supporto di un Comandante, per il raggiungimento degli obiettivi della missione, ma mentre l’iter per “Operatore” si focalizza sullo sviluppo delle competenze nell’impiego sapiente dei diversi strumenti per produrre e veicolare la Comunicazione Operativa, quello per “Specialista” pone l’attenzione sull’attività di advising a favore del Comandante supportato e sull’attività di analisi e pianificazione dell’operazione dal punto di vista delle Comunicazioni Operative.

Operatore del 28° Rgt "Pavia" distribuisce leaflet alla popolazione locale
Operatore del 28° Rgt “Pavia” distribuisce leaflet alla popolazione locale

D: Comandante, su quali basi si pianifica la Comunicazione in un teatro operativo e con quali mezzi viene portata a termine?
La pianificazione della Comunicazione in un teatro si attua attraverso la naturale proiezione della Comunicazione Strategica di un’Alleanza o di un singolo Paese che andrà ad operare in un determinato contesto territoriale non solo inteso come area geografica ma come un “contenitore” di etnie, culture, tradizioni e realtà economico-sociali a volte molto differenti da quelle che siamo abituati a vedere o vivere in prima persona.
Ovviamente alla base di tutto c’è un “ciclo funzionale” che delinea il metodo da seguire per districarsi tra la complessità degli elementi che compongono un gruppo sociale e che prevede una fase di analisi, di pianificazione di concezione e di produzione; un ciclo che ricorda, in qualche modo, le metodologie di marketing con la presenza però di parametri differenti da quanto siamo abituati e in cui la scelta del canale mediatico più efficace rimane strettamente legata all’accessibilità dell’audience.

D: Il cosiddetto “Target Audience” spesso nelle vostre missioni è rappresentato per lo più da società tribali. Quali sono in questo caso i mezzi di comunicazione più efficaci? Per quale motivo è utile il supporto di elementi della popolazione locale nel vostro lavoro?
Il target audience, come detto, è la porzione di società cui noi ci rivolgiamo.
In molti casi è costituita da membri appartenenti a società tribali o claniche in cui, in virtù delle esperienze maturate, oltre ai media tradizionali come radio, televisione o carta stampata, sono sorprendentemente diffusi i Social Media che, come noto, sono capaci di veicolare messaggi raggiungendo efficacemente il destinatario in modo estremamente “economico”.
In tali contesti, la “voce” di key elements all’interno della popolazione locale ha la forza di agevolare la comprensione e la disponibilità all’ascolto e di far superare, così, quella naturale diffidenza che si nutre nei confronti dello straniero e della presenza straniera sul proprio territorio.

Operatori del 28° Rgt “Pavia” a colloquio con esponenti della popolazione locale

D: Comunicare o veicolare un messaggio in un teatro operativo non è certamente semplice; l’aspetto umano dell’operatore sul campo, la capacità di creare empatia con la popolazione locale come viene sviluppata e che importanza assume?
Presso il Reggimento l’esperienza maturata negli anni e le specifiche professionalità, che includono anche quella dei due Ufficiali psicologi in servizio presso la sezione Target Audience Analysis del Centro Pianificazione e Sviluppo Comunicazioni Operative, permettono la strutturazione di percorsi formativi che mirano ad ottimizzare i processi comunicativi che verranno poi messi in atto nei vari Teatri di operazione.
Particolare attenzione viene prestata ad argomenti quali la Comunicazione Efficace, l’empatia, la comunicazione mediata attraverso un interprete e la Cross Cultural Communication.
Inoltre, attraverso attività esperienziali adeguatamente strutturate per i diversi contesti operativi, si lavora molto sulla formazione degli operatori affinché acquisiscano sempre maggiore competenza sul proprio stile comunicativo in modo da poterlo adattare efficacemente ai diversi interlocutori nei diversi contesti socio-culturali per favorire la possibilità di raggiungere l’end state desiderato e richiesto dai piani della Missione.

Operatore del 28° Rgt “Pavia” diffonde messaggi alla popolazione locale

D: Non sempre la presenza militare viene accolta con favore dalla popolazione locale; come interviene la “Comunicazione Operativa” in questo caso?
Uno dei compiti principali delle Comunicazioni Operative è quello di acquisire il consenso delle popolazioni che vivono nelle aree di operazione (unitamente al “contrasto delle campagne informative condotte dalla controparte” e dell’”acquisizione del supporto da parte degli uncommitted”).
Attraverso delle Campagne Comunicative pianificate, in linea con gli obiettivi della Missione supportata, e con lo studio delle caratteristiche sociali, culturali e psicologiche delle popolazioni locali, è possibile strutturare un processo comunicativo efficace che permetta di evitare misinformation (spesso messa in atto dalla controparte) e favorire un’immagine positiva della Coalizione/Missione.
Questo compito è assolto dagli assetti deputati alle Comunicazioni Operative sia in fase iniziale di una nuova Missione in modo da colmare gap comunicativi che potrebbero generare confusioni e atteggiamenti ostili, sia nel corso di operazioni di lunga durata, per monitorare la percezione e gli atteggiamenti della popolazione ed agire di conseguenza sempre per l’acquisizione ed il mantenimento del consenso.

Attività "leaflet air drop" del 28° Rgt "Pavia"
Attività “leaflet air drop” del 28° Rgt “Pavia”

D: Alcuni operatori sono anche paracadutisti militari, quali vantaggi comporta questa ulteriore capacità?
Tale capacità è fondamentale per consentire al Reggimento di poter operare nei diversi contesti operativi, anche a distanze considerevoli dalla madrepatria, quando l’aviolancio e l’aviotrasporto restano gli unici mezzi per poter raggiungere in tempi rapidi la zona delle operazioni.
Il personale qualificato paracadutista militare ha principalmente il compito di effettuare la “disseminazione tattica” (a contatto) dei messaggi da veicolare ed acquisisce, anche attraverso l’aviolancio, la mentalità per operare, sul terreno, in supporto sia delle forze convenzionali sia delle forze speciali.
Una delle capacità che riveste particolare importanza è quella dell’aviolancio di prodotti stampati ovvero il leaflet air drop (letteralmente, lancio di volantini). Saper aviolanciare dei volantini presuppone una serie di conoscenze e competenze strettamente connesse con la formazione da paracadutista militare quali l’aviolancio di materiali, la meteorologia, il riconoscimento e la demarcazione di una Zona Lancio, le procedure di effettuazione degli aviolanci, ecc.

Operatore del 28° Rgt “Pavia” diffonde messaggi alla popolazione locale

D: Come si integra la Comunicazione Operativa con l’operato di altre Forze Speciali? Come vengono sviluppate queste sinergie?
Le Comunicazioni Operative rappresentano indubbiamente un force multiplier per tutti i reparti del comparto forze speciali caratterizzati da una maggiore connotazione cinetica. In tale ottica, esse forniscono sia la possibilità di veicolare agli audience di riferimento corrette e puntuali argomentazioni a premessa delle operazioni sia di mitigare gli effetti o eventuali strumentalizzazioni guidate da gruppi o fazioni avversarie al termine delle operazioni stesse.
Tali attività richiedono un costante coordinamento sul campo tra tutte le componenti specialistiche dispiegate e facenti capo al Comando Forze Speciali dell’Esercito e presuppongono un diuturno addestramento congiunto in Madrepatria volto a favorire la corretta e reciproca comprensione dei lineamenti dottrinali e tecnico-procedurali.
Tale integrazione, orientata a favorire l’implementazione di una idonea ed efficace sinergia operativa, viene costantemente ravvivata dalle numerosi esercitazioni condotte in ambito nazionale ed estero che vedono operare fianco a fianco gli specialisti del 28° e quelli degli altri reparti del Comparto.

D: Comandante, come è cambiata e come cambierà, a suo avviso, la Comunicazione operativa in funzione del continuo mutamento degli scenari operativi?
Di fronte alla tempestività ed efficacia con cui il diffondersi delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione consente di raggiungere ed influenzare l’audience globale, la capacità di operare efficacemente nel web environment rappresenta ormai una condizione imprescindibile e, anche in tale ambito, il 28° reggimento “Pavia” rappresenta, limitatamente ai compiti istituzionali a cui è deputato, un’unità con competenze e strumenti utili a rivolgersi a gruppi obiettivo (target audiences) amici, nemici e neutrali.
Infatti, l’innovazione portata dai c.d. “New Media” sta portando ad una compressione della dimensione spazio–temporale tradizionale, evidenziando le vulnerabilità degli strumenti militari occidentali di fronte a minacce che hanno assunto, già oggi, forme e caratteristiche ibride, tra le quali rientrano, ad esempio, le attività di “propaganda” di organizzazioni statuali e non statuali, operanti al di sotto della soglia del conflitto, ma anche quelle di organizzazioni terroristiche, gruppi armati e parastatali.
Proprio per tale motivo, la nuova frontiera della comunicazione digitale richiederà la capacità di poter raccogliere, gestire e comprendere una grossa massa di dati, non sempre omogenea e apparentemente non strutturata, e tale capacità, che potremmo definire critica, costituisce, già oggi, e costituirà, sempre più, il valore aggiunto per poter acquisire quella situational awareness necessaria per capire e rispondere alle sfide e minacce in continuo mutamento.
Senza dubbio, anche le società nella loro interezza continueranno a cambiare (non userò mai la parola evolvere perché rischierei di peccare di etnocentrismo e noi siamo particolarmente sensibili su questo tema). Ci sarà, sicuramente, bisogno di tanto studio, analisi dell’ambiente e delle società di riferimento. Continuerà ad essere necessaria, in ogni caso, una grande preparazione nel leggere i cambiamenti, nel capire le dinamiche dei gruppi sociali, comprenderne i valori, le tradizioni, i tabù.
Insomma, cambieranno molte cose, ma le procedure rimarranno le stesse, anche se dovranno essere sempre più veloci e istantanee per alimentare quel ciclo decisionale in cui il centro di gravità è e rimarrà sempre l’uomo.

Ringraziamenti

Desidero infine ringraziare Stato Maggiore Difesa e Stato Maggiore Esercito per aver autorizzato l’intervista. Il Comandante del 28° Reggimento “Pavia” per la disponibilità e cortesia.

Testo e immagini: 28° Reggimento “Pavia”