Il 183° Paracadutisti “Nembo” in addestramento al poligono di Monte Romano
3 Ottobre 2024Per 183° "Nembo", un mese di intensa attività addestrativa per consolidare capacità e testare la prontezza
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Il 183° paracadutisti “Nembo si addestra a Monte Romano
Si è concluso un intenso ciclo addestrativo che ha visto impegnato il 183° reggimento paracadutisti “Nembo” per tutto il mese di settembre presso l’area addestrativa di Monte Romano (VT), in un’attività mirata alla verifica delle capacità, del livello di prontezza e di amalgama tra le componenti del reggimento e quelle in rinforzo (augmentees).
In particolare, in una prima parte della finestra addestrativa, il “Nembo” ha svolto atti tattici di livello complesso minore in uno scenario a partiti contrapposti nell’ambito delle attività coordinate dal Centro di Addestramento Tattico (CAT) di Monte Romano. Questa parte dell’esercitazione ha permesso al reparto di confrontarsi con reali Opposing Force, tratte dalla Brigata “Granatieri di Sardegna”, all’interno di un contesto caratterizzato da un realismo addestrativo significativo, grazie alle potenzialità espresse dai Sistemi Integrati per l’Addestramento Terrestre (SIAT) messi a disposizione dal CAT.
La progressione addestrativa si è sviluppata partendo dalla condotta di Moduli Operativi di Base (MOB) ed è culminata con la condotta di un’operazione offensiva di livello gruppo tattico pluriarma a seguito di aviolancio, di un’aliquota di forze, da elicottero CH-47 Chinook.
Nelle varie fasi dell’esercitazione sono state condotte attività di tiro con armi portatili e di reparto, Counter – Improvised Explosive Device (C-IED), Crowd and Riot Control (CRC), Metodo di Combattimento Militare (MCM), Force Protection, Basic Life Support (BLS), procedure di comunicazione radio, Emergency – Close Air Support (E-CAS), Personnel Recovery.
Per l’attività sono stati integrati al 183° assetti del 8° reggimento genio guastatori paracadutisti “Folgore”, del reggimento “Savoia Cavalleria” (3°), del 7° reggimento CIMIC, del 11° reggimento trasmissioni, del 28° reggimento “Pavia”, del 1° reggimento aviazione dell’esercito “Antares”, per un totale di circa 350 militari esercitati.
Il 183° “Nembo” e gli assetti impegnati si sono dimostrati pienamente aderenti alle possibilità d’impiego della Brigata paracadutisti “Folgore” quale strumento a disposizione dell’Esercito Italiano in grado di assicurare altissima prontezza e capacità di risposta in situazioni di crisi che richiedono di saper operare in tutti gli ambiti di confronto.
183° Reggimento Paracadutisti “Nembo”
”…e per rincalzo il cuore”
Il Reggimento costituisce una delle componenti di “Arma base” della Brigata. Come tale, rappresenta lo strumento principale con il quale vengono assolti i compiti operativi della Grande Unità.
Si compone di un comando di reggimento, una compagnia per il supporto logistico ed un battaglione paracadutisti, pedina operativa dell’unità.
Alimentato da solo personale Volontario il reggimento è di stanza a Pistoia.
La Bandiera di Guerra è decorata di Medaglia d’Argento, di Bronzo e Croce di Guerra al Valor Militare, di Medaglia d’Argento e di Bronzo al Valore dell’Esercito e di Medaglia d’Argento al Valor Civile (Vajont).
La festa del reggimento cade il 19 aprile, anniversario della battaglia di Grizzano (1945).
Il reggimento partecipa con tutti i reggimenti paracadutisti, alla festa delle Aviotruppe il 23 ottobre, anniversario della battaglia di El Alamein (1942).
La Brigata Folgore
Trae origine dalla Divisione Paracadutisti costituita il 1° settembre 1941 a Tarquinia (VT) con i Reggimenti Paracadutisti 1° e 2° – cui si affianca il 3° nel marzo 1942 – ed il Reggimento Artiglieria Paracadutisti.
Resosi necessario l’impiego oltremare come unità terrestre, nel luglio 1942 è denominata Divisione di Fanteria “Folgore” (185^).
Le sue unità, di conseguenza, assumono la denominazione di 185°, 186° e 187° Reggimento Fanteria “Folgore” e 185° Reggimento Artiglieria “Folgore”.
Dal 15 settembre 1942 il 185° Fanteria, rimasto in Patria, ceduti due battaglioni al 187°, lascia la “Folgore” e, preso il nome di 185° Reggimento “Nembo”, diviene il nucleo costitutivo di una seconda divisione paracadutisti.
La “Folgore”, avrà il battesimo del fuoco in Africa Settentrionale dove imporrà all’ammirazione del nemico e dell’alleato il suo stile di combattimento.
Consumata ma non vinta nella terribile battaglia di El Alamein, viene ufficialmente sciolta il 23 novembre 1942.
Il 1° gennaio 1963 si costituisce in Pisa, per trasformazione del preesistente Centro Militare di Paracadutismo (istituito nel 1947), la Brigata Paracadutisti su Comando, 1° Reggimento Paracadutisti (II e V btg), Battaglione Sabotatori Paracadutisti, Compagnia Carabinieri Paracadutisti (Battaglione dal 15 luglio), Batteria Artiglieria da Campagna Paracadutisti (Gruppo dal 1° giugno) e Centro Addestramento Paracadutisti (dal 1° dicembre passa alle dipendenze dell’Ispettorato di Fanteria e Cavalleria).
Dal 10 giugno 1967 riprende la denominazione tradizionale di Brigata Paracadutisti “Folgore”.
Con la ristrutturazione dell’Esercito, dal 1° ottobre 1975 l’organico della grande unità è modificato e la “Folgore” comprende Reparto Comando e Trasmissioni, 1° Battaglione Carabinieri Paracadutisti “Tuscania”, 2° Battaglione Paracadutisti “Tarquinia”, 5° Battaglione Paracadutisti “El Alamein”, 9° Battaglione d’Assalto Paracadutisti “Col Moschin”, 3° Battaglione Paracadutisti “Poggio Rusco”, 185° Gruppo Artiglieria da Campagna Paracadutisti “Viterbo”, Battaglione Logistico “Folgore” e reparti minori. Dal gennaio 1983 torna alle dipendenze del Comando Brigata anche la Scuola Militare di Paracadutismo.
Il 1° gennaio 1986, unitamente alla Brigata “Friuli” ed a reparti di volo dell’Aviazione Leggera dell’Esercito, entra nella Forza di Intervento Rapido (FIR), unità interforze costituita per intervenire con immediatezza contro minacce interessanti l’intero territorio nazionale.
Dal 31 maggio 1991 viene inquadrato nella Brigata anche il ricostituito 183° Battaglione Paracadutisti “Nembo”, quindi, con un nuovo ordinamento assunto dalla Forza Armata che ripristina il livello reggimentale, la “Folgore” ad iniziare dal 1992 assume gradatamente l’organico su Comando, 1° Reggimento Carabinieri Paracadutisti “Tuscania”, 9° Reggimento d’Assalto Paracadutisti “Col Moschin”, Reggimenti Paracadutisti 183° “Nembo”, 186° e 187°”Folgore”, 185° Reggimento Artiglieria Paracadutisti “Folgore”, mantenendo inalterati i supporti.
Inserita nel Comando Forze di Proiezione, dal 1° dicembre 2000 passa alle dipendenze del 1° Comando Forze di Difesa ed assume nei suoi ranghi il 5° battaglione genio guastatori “Bolsena” poi rinumerato 8° “Folgore”, nel quale confluisce la Compagnia Genio Guastatori Paracadutisti del Reparto Comando e Supporti Tattici.
A marzo 2001 viene soppresso il Battaglione Logistico, trasformato in 6° Reggimento di Manovra, seguito dal grosso del 26° “Giove” rischierato a Viterbo.
A seguito del passaggio dell’Arma dei Carabinieri da prima Arma dell’Esercito a quarta Forza Armata, nel corso del 2002 il 1° Reggimento Carabinieri Paracadutisti “Tuscania” esce dai ranghi della Brigata.