I binomi K9 del 9° Reggimento d’Assalto Paracadutisti “Col Moschin”
I binomi K9 del 9º Reggimento d’assalto paracadutisti “Col Moschin” rappresentano un assetto pregiato in grado di accrescere l’efficacia del dispositivo tattico, quando opera.
Nel prosieguo, scopriremo come viene formato il binomio, l’iter addestrativo e l’inserimento nel Team d’assalto.
Introduzione
L’acronimo “K9” indica genericamente, le unità cinofile prevalentemente appartenenti a forze di polizia ed all’Esercito.
La scelta di utilizzare, in operazioni militari, le particolari attitudini del cane era già presente in epoca greca e romana in considerazione della peculiare capacità che lo stesso può sviluppare nel distinguere in combattimento gli elementi ostili.
Inoltre, le capacità che i cani militari apportano al combattimento non possono essere replicate dall’uomo o dalle macchine.
Infatti, la grande attitudine innata a cooperare, la possibilità di stabilire una mutua collaborazione altamente interattiva fanno del cane una specie unica.
La definizione stessa di cane militare è un termine che identifica cani addestrati per attività specialistiche in teatri di guerra.
I binomi K9 per Operazioni Speciali costituiti da cane e conduttore operano all’interno di distaccamenti operativi del 9° Reggimento Paracadutisti d’assalto “Col Moschin”, contribuendo ad accrescerne l’efficacia anche a livello tattico.
Selezione e addestramento dei cani – formazione del binomio
Le unità cinofile provengono dal Centro Militare Veterinario dell’Esercito (CEMIVET) di Grosseto, struttura d’eccellenza della Difesa per la selezione e la formazione dei cani militari.
Negli ultimi anni l’Esercito ha impiegato costantemente assetti cinofili in attività di stabilizzazione nei teatri operativi all’estero. Il binomio possiede elevate capacità di difesa e di attacco. Le unità, infatti, sono addestrate a svolgere numerosi compiti di supporto alle unità combat, come la ricerca, l’inseguimento e l’immobilizzazione di elementi ostili in aree aperte e urbanizzate.
L’organizzazione cinofila dell’Esercito si è costituita nel 2002. Tutta la formazione, dall’allevamento dei cuccioli alla parte addestrativa e operativa si effettua a Grosseto in un reparto unico nel suo genere, il Gruppo Cinofilo, inserito nell’ambito del CEMIVET.
Il Gruppo Cinofilo è un Reparto a livello Battaglione la cui struttura organizzativa si basa su quattro principali articolazioni: di Comando, di Supporto logistico, addestrativa ed operativa, che consentono di svolgere molteplici funzioni riconducibili alle attività di:
- promozione, selezione e formazione del personale militare;
- specializzazione dei binomi;
- verifica e validazione dei nuclei cinofili;
- sviluppo delle procedure operative d’impiego e sperimentazione degli equipaggiamenti e dei materiali cino-tecnici;
- approntamento per l’impiego;
- supporto logistico sia in Patria sia in Teatro operativo.
Il gruppo è alimentato prevalentemente da personale militare volontario che ha superato una severa selezione. Non mancano dei dipendenti civili della Difesa, che si occupano dell’allevamento ed addestramento dei cuccioli. L’unità si avvale anche della preziosa collaborazione di alcune professionalità provenienti dalle “Forze di Completamento” dell’Esercito.
Per svolgere le quotidiane attività di addestramento dei cani, l’ampia tenuta del Centro Militare Veterinario di Grosseto con i suoi 600 ettari offre le condizioni ideali.
Attualmente tutta la filiera, dall’allevamento alla qualificazione in operatività è concentrata all’interno del centro. I cuccioli nascono all’interno dell’allevamento del CEMIVET e proseguono qui il loro percorso formativo. In tutte le fasi allevatoriali e addestrative gli animali sono seguiti per gli aspetti di salute e benessere fisico e comportamentale dal Servizio Veterinario del CEMIVET.
Le razze utilizzate sono pastore tedesco e pastore belga Malinois, in quanto, per le caratteristiche di controllo, fisionomia, resistenza e sicurezza, sono quelle che meglio si adattano e rispondono alle metodiche addestrative utilizzate soprattutto in relazione alla tipologia di servizio e di compito a cui sono destinati.
In particolare, il pastore belga Malinois è molto apprezzato per la sua capacità di sviluppare un’aggressività mirata, velocità e capacità di muovere e sopravvivere in condizioni ambientali estreme.
Durante tutto il percorso addestrativo che porterà alla formazione del binomio cane-conducente, la componente umana è sostanziale e fondata su empatia e inscindibilità. Caratteristica quest’ultima, peculiare del sistema di addestramento e selezione delle unità dell’Esercito. Altro aspetto importante del binomio cinofilo è la sua specificità addestrativa. Dopo la formazione del binomio e lo sviluppo della necessaria empatia e affinità tra la componente umana e canina, si prosegue con le fasi successive di specializzazione e qualificazione combat.
L’iter addestrativo per i cani d’assalto per Operazioni Speciali, si sviluppa in un arco temporale di poco superiore all’anno.
La prima fase dell’iter ha una durata di 40/36 settimane e viene svolta al CEMIVET. Qui il cane riceve una formazione basica propedeutica per la seconda parte del percorso addestrativo che durerà 20 settimane”.
In questa fase il cane viene abbinato al suo conduttore per iniziare l’addestramento di coppia.
Questa parte del percorso addestrativo è incentrato prevalentemente su affiatamento e sviluppo delle caratteristiche che un cane d’assalto deve possedere.
Il corso si conclude con una validazione operativa necessaria per verificare il raggiungimento degli standard operativi richiesti. Il personale che ha così raggiunto la qualifica entra a far parte del nucleo cinofilo.
Da questo momento in poi il binomio K9 dovrà affiancarsi ai distaccamenti operativi; inizia a questo punto un ulteriore percorso addestrativo che permetterà al binomio di integrarsi perfettamente con il dispositivo tattico svolgendo il proprio compito, sfruttando efficacemente tutti gli ambienti operativi.
La capacità di movimento ambientale viene acquisita una volta che il binomio ha raggiunto la qualifica e affiancato ai distaccamenti operativi.
Attività addestrativa – Inserimento del binomio K9 nel dispositivo tattico
Il percorso addestrativo che porta il binomio K9 ad essere inserito nel dispositivo tattico del 9° Reggimento paracadutisti d’assalto “Col Moschin”, è necessariamente articolato e graduale.
Infatti, la formazione e l’addestramento che il binomio riceverà sono propedeutici alla successiva integrazione tattica nel dispositivo d’assalto.
Inoltre, il cane dovrà necessariamente acquisire la capacità di muoversi in tutti gli ambienti affinché venga limitata al minimo la capacità di movimento del dispositivo tattico.
Essere in grado di sfruttare la terza dimensione, l’ambiente anfibio, l’ambiente terrestre, la montagna come pure i mezzi come gli elicotteri, aerei, motoscafi e mezzi di superficie, è di fondamentale importanza affinché venga mantenuto anche il concetto di “non convenzionale” proprio dei reparti di Forze Speciali.
Per i binomi K9 per Operazioni Speciali, l’iter si svilupperà, inizialmente con dei moduli di “familiarizzazione” con i vari ambienti e mezzi.
Ad esempio, la “familiarizzazione” con l’ambiente acquatico sarà propedeutica per la condotta di attività anfibie a bordo di motoscafi, mentre lo stesso tipo di attività a bordo di elicotteri sarà funzionale per l’aviolancio da aerei.
Per quanto riguarda l’aviolancio, il percorso di qualifica risulta essere maggiormente strutturato. Inizialmente il cane – sempre sotto controllo veterinario – effettuerà un periodo di abituazione agli stimoli ambientali correlati lancio, successivamente effettuerà un numero di lanci con personale istruttore, sempre sotto controllo veterinario. Infine, i conduttori effettueranno lanci con il proprio cane.
Nel caso specifico, durante l’attività aviolancistica, è stato messo a punto una nuova tipologia di paracadute denominato “Multi-Mission” che ha la possibilità di essere settato per ottenere una maggiore stabilità nel momento in cui si porta un carico vivente.
Contestualmente è stato messo a punto anche un imbrago e relativi fissaggi che sono risultati idonei al comportamento del cane.
Altrettanto importanti sono le attività addestrative cosiddette “Advanced CQB” anch’esse propedeutiche per l’inserimento dell’assetto K9 all’interno di un distaccamento operativo.
In questo tipo di attività vengono ricreati scenari quanto più verosimili possibile in modo tale da sviluppare quell’interazione così fondamentale tra il dispositivo tattico che opera sul terreno e il binomio K9 inserito.
Nell’attività di “Advanced CQB” in oggetto sono stati inseriti, a rotazione, tre binomi K9 che hanno potuto, in tal modo, implementare la capacità di movimento in ambienti ristretti.
L’iter addestrativo è in continua evoluzione nella ricerca di percorsi più avanzati e attagliati alle specifiche esigenze operative che seguono l’evoluzione della dottrina e le considerazioni derivanti dalle esperienze maturate. Infatti, molto importanti sono anche le esercitazioni Joint Combined Exchange Training (JCET) con Forze Speciali paritetiche ma con un’esperienza maggiore sull’utilizzo di assetti cinofili.
Ciò consente di mettere a punto equipaggiamenti, procedure e tattiche attraverso uno scambio esperienziale.
Conclusioni
In conclusione, possiamo affermare che il 9° Reggimento d’assalto Paracadutisti “Col Moschin” impiegato costantemente in molteplici Teatri Operativi, per l’esperienza maturata attraverso la cooperazione e gli scambi esperienziali con altre unità paritetiche ha potuto comprendere e identificare i principali profili d’impiego del binomio K9integrato e il percorso di integrazione con i Distaccamenti Operativi Incursori. Tale approccio si è dimostrato efficace e massimizza gli effetti dell’unità quando opera. Dopo un periodo di sperimentazione e sviluppo di tale capacità, l’impiego dei binomi K9 risulta essere pagante in termini di precisione e velocità di esecuzione. Inoltre, negli specifici contesti in cui le unità Incursori sono chiamate ad operare, i binomi K9 consentono, già dalla fase di pianificazione, di approcciare al problema operativo in maniera aderente e flessibile, aumentando le opzioni disponibili per la risoluzione dello stesso.
A livello addestrativo poi, l’introduzione dei Binomi K9 nell’ambito dei Distaccamenti Operativi Incursori ha determinato l’esigenza di aggiornare e adeguare le procedure tecnico/tattiche di Reparto, in particolare, nell’ambito del combattimento in ambienti ristretti, al fine di poter garantire l’integrazione capacitiva delle componenti tattiche che costituiscono il pacchetto di forze incaricato di condurre l’operazione. Infatti, quando parliamo di integrazione dell’assetto intendiamo la capacità dello stesso di muovere all’interno di Distaccamenti Operativi Incursori in tutti i contesti ambientali in cui opera (aria, acqua, terra), in aderenza agli specifici compiti assegnati.
Il Reparto conduce molteplici attività volte allo scambio esperienziale con Reparti paritetici sia in ambito nazionale che estero. L’osservazione di procedure diverse, di metodologie alternative di approccio al problema operativo che sono la traduzione di impieghi variegati e rispondenti a normative nazionali ed esigenze specifiche a volte molto lontane tra di loro, ha permesso e permette di sfruttare tali prospettive in termini di aggiornamento del profilo d’impiego e delle discendenti metodologie addestrative nonché sviluppo delle capacità e degli equipaggiamenti.
Infine, i Binomi K9 sono già da considerare una capacità preziosa del Reparto che andrà sempre più affinata e sviluppata garantendo flessibilità, in ragione della complessità degli scenari affrontati sinora.
Ringraziamenti
Desidero ringraziare Stato Maggiore Difesa, Stato Maggiore dell’Esercito il Comando delle FOTER e il Comando delle Forze Speciali dell’Esercito (COMFOSE) per la collaborazione profusa.
Tutto il personale del 9° Reggimento d’assalto paracadutisti “Col Moschin”, in particolar modo i Comandanti.
Testo e immagini: Stefano – Airholic.it