FORZE SPECIALI MARINA MILITARE: A 11 GIOVANI IL BASCO DA INCURSORE

FORZE SPECIALI MARINA MILITARE: A 11 GIOVANI IL BASCO DA INCURSORE

Lo scorso 24 gennaio 2020, presso la base del Raggruppamento Subacquei ed Incursori “Teseo Tesei”, si è svolta la cerimonia di conseguimento del brevetto di Incursori

Alla presenza del Capo di Stato Maggiore della Marina, Ammiraglio di Squadra Giuseppe Cavo Dragone, e delle Autorità civili e militari della Spezia, undici giovani (un ufficiale, un volontario in ferma prefissata quadriennale e nove comuni) hanno ricevuto il basco verde da Incursore, entrando così a far parte delle Forze Speciali della Marina Militare. In particolare, i Comuni neo brevettati provengono dall’arruolamento per Volontari in Ferma Prefissata di un anno (VFP1) che consente di accedere al corso propedeutico da Incursore a soli due mesi dall’ingresso in Forza Armata.

Frutto della selezione operata dal Gruppo Scuole di Comsubin in undici mesi di un’intensa attività formativa iniziata con 40 allievi, questi giovani Incursori sono stati addestrati per operare in diversi scenari nei quali possa essere chiamato ad intervenire un militare delle Forze Speciali (acqua, terra, roccia). Dal giorno seguente l’ingresso dei neo brevettati al Gruppo Operativo Incursori (G.O.I.), continuerà la loro formazione attraverso il corso Integrativo che completerà la loro preparazione professionale attraverso la conoscenza delle procedure operative, delle tecniche e delle apparecchiature iperspecialistiche in dotazione al Reparto. Inoltre saranno inviati al Centro Addestramento Paracadutisti dove conseguiranno il brevetto da paracadutismo militare sia con la fune di vincolo che con la tecnica di caduta libera, per completare le proprie capacità d’intervento.

Al termine di questo periodo formativo, gli undici uomini entreranno a pieno titolo a far parte della famiglia degli Incursori partecipando, ora non più controllati dagli istruttori della Scuola, alle missioni operative che vedono impegnati gli Incursori di Marina in tutto il mondo. Nel suo discorso, il Capo di Stato Maggiore ha voluto sottolineare come il senso di appartenenza a Comsubin entri prepotentemente nei cuori di coloro che vi vengano destinati. Un sentimento unico nell’ambito della Forza Armata, che ha permesso a questi uomini di affrontare con grinta e determinazione le grandi difficoltà imposte dal momento.
La tradizionale cerimonia di concessione del basco verde, è stata preceduta dalla deposizione di una corona in onore di tutti i caduti di Comsubin che i neo brevettati ed i loro padrini, gli incursori del 20° corso del 1969, hanno collocato nella Cappella del Varignano intitolata a Cristo Re.

 

APPROFONDIMENTI:

Il Gruppo Operativo Incursori (GOI) è una delle due articolazioni operative del Comando Subacquei ed Incursori (COMSUBIN) e costituisce la componente delle Forze Speciali della Marina Militare.

Il GOI trae le sue origini sia dalla operazioni condotte in Adriatico dalla Marina durante la prima guerra mondiale, attraverso i MAS e i primordi delle apparecchiature speciali quali la “mignatta” – utilizzata a Pola dal Maggiore del Genio Raffaele Rossetti e dal Tenente Medico Raffaele Paulucci per affondare la corazzata Viribus Unitis (1 novembre 1918) – sia dai Mezzi d’Assalto della seconda guerra mondiale. In particolare questi ultimi riuscirono ad affondare o danneggiare gravemente naviglio da guerra avversario per 72.190 tonnellate e naviglio mercantile per 130.572 tonnellate.

Tra tutte, l’azione più ardita fu quella che portò all’affondamento delle corazzate inglesi Valiant e Queen Elisabeth, colpite nella rada di Alessandria d’Egitto il 19 Dicembre 1941.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale la Marina Militare mantenne un’aliquota di personale che fosse in grado di proseguire l’opera dei Mezzi d’Assalto. Nacque così un iter addestrativo specifico e venne scelta la storica fortezza del Varignano, vicino a La Spezia, come sede del Gruppo Arditi Incursori. Nel tempo, accanto alle attività addestrative del periodo bellico, si cominciarono a sperimentare nuove tecniche e tattiche operative.

Dopo numerose riorganizzazioni, con il primo corso ordinario incursori del 1952, nel 1957 nacque il Gruppo Operativo Incursori (GOI).   Da quel momento il GOI ha continuato a sviluppare autonomamente tecniche operative, equipaggiamenti e mezzi, idonei a contrastare le insorgenti minacce, confrontandosi con le corrispondenti Forze Speciali di altri Paesi nel corso di numerose attività interforze e multinazionali.

In particolare, negli anni Settanta gli Incursori del GOI affrontarono la minaccia del terrorismo nazionale e internazionale, con la costante collaborazione con i reparti di controterrorismo stranieri. Il GOI sviluppò, in quegli anni, tattiche innovative ed equipaggiamenti all’avanguardia e creò al suo interno un nuovo organismo: l’UnIS (Unità Intervento Speciale) perfettamente addestrato, pronto a intervenire in caso di minaccia terroristica. 

Oggi gli ampi margini di capacità, flessibilità e autonomia operativa e logistica fanno del GOI uno strumento di grande efficacia nella gestione di situazioni critiche. Gli attuali scenari di conflittualità internazionale e la continua minaccia terroristica richiedono l’intervento di piccole unità, particolarmente addestrate ed equipaggiate.

In questo difficile contesto gli Incursori della Marina Militare costituiscono uno strumento agile e flessibile, particolarmente idoneo ad affrontare le sfide mutevoli. I compiti assegnati al GOI sono di norma di pertinenza del livello strategico, risultano spesso assai delicati, tecnicamente difficili e politicamente sensibili. Tra questi:

–      operazioni di Contro-Terrorismo navale per la liberazioni di ostaggi su unità passeggeri o mercantili e su installazioni marittime;

–      attacco da sotto la superfice del mare a unità navale e mercantili in porto o alla fonda con l’impiego di diversi sistemi d’arma;

–      raids contro obiettivi lungo la costa o in profondità entro la fascia dei 40 Km dalla costa con proiezione dal mare;

–      condotta di missioni di raccolta informativa e/o di supporto al fuoco aereo e navale in territorio ostile con metodi di avvicinamento occulti;

–      attività di assistenza militare a favore di forze armate di paesi terzi;

–      concorso con le unità di sicurezza nazionali nelle operazioni di Contro-Terrorismo.

A tale scopo, il personale è interamente professionista e l’addestramento è molto duro, selettivo ed approfondito, in modo da garantire elevati standard operativi.  Dagli anni bellici, con le operazioni subacquee contro il naviglio nemico, agli anni di piombo con la lotta al terrorismo nazionale ed internazionale che ha visto impegnato il Reparto anche durante il sequestro dell’Achille Lauro, ultimamente i compiti affidati al GOI hanno subito un ulteriore evoluzione, implementandone la capacità di proiezione globale. Dall’11 Settembre 2001 ad oggi il GOI è stato impegnato in maniera sempre più preponderante anche nei principali teatri operativi terrestri, quali l’Iraq e l’Afghanistan, e per il contrasto a fenomeni quali la pirateria in Oceano Indiano o la monitorizzazione degli sviluppi di crisi regionali quali la primavera araba. Da segnalare, soprattutto, le attività di Assistenza Militare a favore delle forze di sicurezza di altri paesi attraverso attività addestrative, di supporto e di intelligence. 

Con la creazione del Comando Interforze per le Operazioni delle Forze Speciali (COFS) nel 2004, il GOI ha iniziato a operare inserito all’interno di dispositivi interforze all’estero, oltre a prendere parte ad attività ed esercitazioni che hanno favorito una sempre maggiore interoperabilità tra le unità del Comparto Forze Speciali nazionale.

Tra i principali teatri operativi in cui hanno operato i Baschi Verdi della Marina Militare negli ultimi venti anni spiccano quelli di:

–          Somalia (1992-1994-1996), missione umanitaria ONU

–          Ruanda (1994), missione di evacuazione connazionali 

–          Timor Est (1999), missione umanitaria ONU

–          Iraq (2003-2006), Operazione Antica Babilonia

–          Afghanistan, Enduring Freedom (2003), ISAF (2006-2015) e Resolute Support (2016-2017)

–          Iraq (in corso), Operazione Inherent Resolve

–          Libano (in corso), operazione MIBIL (Missione Militare Bilaterale Italiana in Libano).

 

Fonte, testo e immagini: Stato Maggiore Difesa – Marina Militare