EUROPEAN WIND 2016 – IL REPORT –

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Giovedì 1 dicembre presso il poligono “Rivoli Bianchi” di Venzone (UD) ha avuto luogo un evento tattico che di fatto ha concluso l’esercitazione multinazionale e interforze European Wind 2016 che ha preso il via il 21 novembre scorso. Il Capo di Sato Maggiore della Difesa Generale Claudio Graziano ha presieduto all’evento insieme agli altri quattro Capi di Stato Maggiore della Difesa delle Nazioni partecipanti (Italia, Slovenia, Ungheria, Austria e Croazia) e ad altre autorità civili e militari.

Scopo dell’esercitazione è stato quello di verificare e certificare il raggiungimento della piena capacità operativa del Battle Group europeo (EUBG), forza militare di intervento rapido a disposizione dell’Unione Europea, di cui in particolare viene testata la capacità di pianificazione e condotta in tempi estremamente ridotti di un’operazione di “crisis management” in eventuali aree di crisi internazionale già a partire dal prossimo mese di gennaio.

Le Forze Armate appartenenti alla Defence Cooperation Initiative (DECI), iniziativa di cooperazione militare di cui fanno parte appunto le Forze Armate di Italia, Austria, Croazia, Slovenia, Ungheria e, recentemente, anche dell’Albania, presente con un nucleo di osservatori nelle due settimane di esercitazione hanno potuto mettere a punto procedure di integrazione e cooperazione sviluppate in ambito NATO.

I militari appartenenti ai cinque Paesi sono dunque affluiti in Friuli e grazie all’elevata capacità di integrazione che contraddistingue le truppe in campo, hanno operato congiuntamente in diverse aree addestrative della provincia di Udine dirette dal Comando Brigata Alpina Julia, Unità dell’Esercito Italiano che grazie all’esperienza maturata in ambito di numerosi contesti operativi esteri nei quali è stata impiegata, ricopre anche il ruolo di leader della Multinational Land Force (MLF), forza terrestre di cui fanno parte anche Slovenia e Ungheria.

Il contingente più numeroso è stato quello italiano, con oltre 1.200 uomini ed assetti specialistici capaci di sviluppare e gestire, in un contesto di spiccata interoperabilità, il più ampio scenario di eventi che possono caratterizzare l’impiego militare in supporto ad una Nazione interessata da una situazione di crisi.

Defence Cooperation Initiative (DECI)

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Con l’iniziativa di cooperazione di difesa (DECI) nata nel 2012, l’Italia intende promuovere un progetto volto a valorizzare, in uno sforzo comune, il livello di cooperazione tra i paesi che si affacciano nella zona balcanica e del mare Adriatico, al fine di contribuire alla stabilità, la sicurezza e prosperità della regione. L’iniziativa limitata agli aspetti politico-militari, dovrebbe consentire la creazione di un Centro Regionale che potrebbe assumere un ruolo di riferimento nella zona per quanto attiene Difesa e Sicurezza. Tale approccio dovrebbe valorizzare gli interessi comuni dei paesi partecipanti al processo decisionale sviluppato dalle principali organizzazioni internazionali (NATO e l’Unione Europea in particolare). A tale scopo, DECI creerà la base per lo sviluppo di una cooperazione regionale nel settore tecnico-militare attraverso un approccio realistico sostenibile e pragmatico. L’approccio dovrebbe essere in linea con i principi dell’Unione europea in materia di cooperazione allo sviluppo.

Il principio generale deve essere quello di garantire ai suddetti paesi accesso a capacità militari che altrimenti non sarebbero loro disponibili o non potrebbero essere mantenute, ma anche assicurare lo stesso livello di capacità militare, realizzando significativi risparmi.

Multinational Land Force (MLF)

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La MLF è una formazione multinazionale a livello Brigata, estesa all’Ungheria ed alla Slovenia. È costituita sull’intelaiatura della Brigata alpina “Julia”, integrata da un battaglione per ciascuna delle altre Nazioni.

La MLF riceve disposizioni da un Comitato politico-militare trinazionale, composto dai vertici della Difesa e degli Affari Esteri.

L’Italia, in qualità di “Nazione guida” fornisce il Comandante dell’MLF e la maggior parte della struttura del Quartier Generale della Brigata, rinforzata su base permanente da personale sloveno ed ungherese. Le Unità designate sono le seguenti:

tre reggimenti o battaglioni di fanteria: uno per ciascuna delle tre Nazioni;

un reggimento d’artiglieria, fornito dall’Italia;

unità di supporto logistico, fornite dall’Italia, con l’aggiunta degli Elementi di Supporto Nazionali (NSE) sloveno ed ungherese.

Le Unità contrassegnate non sono assegnate permanentemente, ma pronte su chiamata.

La MLF è una forza terrestre in grado di condurre operazioni di sostegno alla Pace nel quadro della “dichiarazione di Petersberg”, ivi compresi compiti di combattimento. L’area geografica d’impiego della MLF include l’Europa centro-orientale e sud-orientale, in teatri operativi caratterizzati da terreno accidentato, disagevole o con scarsa mobilità terrestre e soggetti a difficili condizioni climatiche.

È tuttavia possibile che l’MLF, o parte di essa, possa essere richiesta per operare anche “fuori area europea”, soprattutto come forza con compiti umanitari, di mantenimento della pace, di prevenzione o interposizione.

ATTO TATTICO “LIVE FIRE EXERCISE”

L’area del poligono “Rivoli Bianchi” ha rappresentato per l’occasione un contesto ideale dove dimostrare le capacità acquisite dal Battle Group europeo.

Infatti la particolare conformazione orografica del terreno rende particolarmente verosimile un ipotetico scenario di crisi nel quale la Forza Multinazionale può essere chiamata ad intervenire.

L’esercitazione ha preso il via puntualmente alle 11.30 momento nel quale dal Comando Interforze è stato attivato il EUBG nei confronti di una ipotetica minaccia.

A questo punto sul campo si sono schierati circa 1500 militari e un centinaio di mezzi tattici tra i quali Blindo Centauro, VBM Freccia, VTLM Lince e BV oltre a RABA ungheresi, Humvee croati e Valuk sloveni.

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A supporto anche una postazione Skyguard-Aspide (sistema d’arma missilistico terra-aria) e un obice da 155/39 FH-70

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 Le operazioni di terra hanno ricevuto supporto aereo da due elicotteri da ricognizione e interdizione OH-58 austriaci, due AB-205 appartenenti al 4° Reggimento AVES “Altair” e due A-129 “Mangusta” appartenenti al 5° Reggimento AVES “Rigel”.

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Per quanto riguarda l’aspetto interforze sono intervenuti 2 Eurofighter Typhoon del 4° Stormo di Grosseto e 2 M-346 del 61° Stormo di Galatina.

Il contesto simulato ha proposto al Battle Group europeo diversi scenari tra i quali il conflitto a fuoco (munizionamento a salve) con la minaccia ormai divenuta ostile, una MEDEVAC che ha richiesto l’intervento di un elicottero AB-205 sul quale è stato evacuato il ferito e di un A-129 “Mangusta” che ha assicurato copertura area e scorta e infine trasporto mortaio portato a termine dal secondo AB-205.

Dopo circa un’ora di attività l’esercitazione si è conclusa con la completa risoluzione della minaccia.

Di fronte ai cinque Capi di Stato Maggiore della Difesa si sono infine schierati uomini e mezzi per ricevere il saluto anche della Pattuglia Acrobatica Nazionale Frecce Tricolori (in formazione ridotta).

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In conclusione, le due settimane di addestramento congiunto hanno portato il Battle Group europeo al raggiungimento della piena capacità operativa su base DECI. Particolare importanza è stata data agli aspetti di cooperazione e interforze. Quest’ultimo ormai è imprescindibile per qualsiasi contesto e missione per le quali è attualmente anacronistico parlare di “Operazioni single service”.

 Con European Wind 2016, è stata validata anche la capacità del 4° Reggimento AVES “Altair” di esprimere una capacità di comando e controllo idonea a poter integrare assetti nazionali e multinazionali di altre unità, come ad esempio del 5° Reggimento AVES “Rigel” e di un Recce Squadron austriaco, per la costituzione di un Aviation Battalion a guida 4° Rgt “Altair”.

 

Ringraziamenti

Desidero ringraziare il T.Col. Stefano Bertinotti del Comando Truppe Alpine per il supporto all’attività e la disponibilità; il Generale M.Bellacicco per la consueta cortesia; tutti gli uomini e assetti partecipanti.

 

Il resoconto fotografico completo: QUI

 

Testo e immagini: Stefano

Fonte e immagini: COMALP, 4° RGT “ALTAIR”