DIMOSTRATA NEL REGNO UNITO LA CAPACITÀ DI INTEGRAZIONE OPERATIVA TRA UN ELICOTTERO AW159 E UN VELIVOLO A PILOTAGGIO REMOTO
- Attraverso tale attività dimostrativa, la prima nel suo genere nel Regno Unito, un equipaggio di elicottero è stato in grado di controllare dal cockpit un velivolo a pilotaggio remoto (UAV – Unmanned Aerial Vehicle) in modo simile a quanto normalmente fatto con gli equipaggiamenti e i sensori installati a bordo
- La possibilità di far operare insieme elicottero e UAV – secondo lo schema definito MUMT (Manned-Unmanned Teaming) – può aumentare in modo significativo la consapevolezza dello scenario di missione dell’equipaggio e ridurre il carico di lavoro
- La dimostrazione, svolta col supporto del Laboratorio di Scienza e Tecnologia della Difesa (Dstl – Defence Science and Technology Laboratory) per conto dell’Esercito britannico, conferma la leadership di Leonardo nello sviluppo, integrazione e fornitura di soluzioni allo stato dell’arte per missioni svolte da velivoli con e senza equipaggio a bordo, autonome o semi-autonome. Tali prove mostrano inoltre il crescente potenziale dell’AW159 Wildcat, un vero moltiplictore di forza nei moderni scenari operativi
Roma, 20 ottobre 2020 – Il 17 settembre Leonardo ha dimostrato con successo capacità uniche di integrazione tra velivoli con e senza pilota a bordo, definite operazioni di Manned-Unmanned Teaming (MUMT). Tale attività dimostrativa si è svolta nel Regno Unito nel corso di prove che hanno coinvolto un elicottero Leonardo AW159 Wildcat e un velivolo a pilotaggio remoto (UAV – Unmanned Aerial Vehicle) semi-autonomo fornito da Callen-Lenz Associates.
Le operazioni MUMT prevedono che l’equipaggio dell’elicottero controlli un UAV dal cockpit durante la missione in modo analogo a quello che avviene normalmente per uno qualsiasi dei sensori installati a bordo. Attraverso l’integrazione dell’UAV nel sistema di missione dell’AW159 Wildcat, Leonardo è stata in grado di ridurre il carico di lavoro dei piloti mettendoli in condizione di concentrarsi di più sulla missione, mantenendo al contempo il pieno controllo del velivolo a pilotaggio remoto. E’ la prima volta che tale capacità viene dimostrata nel Regno Unito su un velivolo militare. Callen-Lenz Associates ha fornito un processore di tipo ‘Gateway’ come interfaccia con l’UAV semi-autonomo.
La soluzione sviluppata da Leonardo permette all’equipaggio dell’elicottero Wildcat di controllare sia la rotta che il carico dell’UAV – quindi il suo comportamento in volo e i sistemi di missione installati sul velivolo a pilotaggio remoto, una capacità nota come Livello di Interoperabilità 4 – impiegando un’interfaccia efficiente ed efficace attraverso il cockpit stesso dell’elicottero, in sostituzione dei più tradizionali sistemi che richiedono molto più impegno all’operatore.
Attraverso la combinazione dei punti di forza dei velivoli con equipaggio a bordo e quelli a pilotaggio remoto, le capacità MUMT possono incrementare la consapevolezza dello scenario operativo, i tempi con cui si compiono tutte azioni e le manovre, l’efficacia operativa, la sicurezza, la composizione delle forze aeree, riducendo al contempo il carico di lavoro dei piloti e permettendo loro di concentrarsi sulla missione.
Le operazioni MUMT aumentano la capacità di supporto aereo sia in ambiente terrestre che marittimo e permettono lo svolgimento di missioni estese e complesse con un mix di piattaforme e sistemi.
La dimostrazione ha fatto parte del programma Army Warfighting Experiment (AWE) 19 dell’Esercito britannico ed è stata pianificata e svolta dal Laboratorio di Scienza e Tecnologia della Difesa (Dstl – Defence Science and Technology Laboratory) a Salisbury Plain a settembre.
Tali prove si avvantaggiano degli sviluppi realizzati in ambiente simulato nell’ambito del programma AMS DE-RISC finanziato dal Dstl. La dimostrazione MUMT porterà benefici allo sviluppo di ulteriori capacità per il Ministero della Difesa del Regno Unito e per Leonardo.
Nick Whitney, Managing Director di Leonardo Helicopters in UK, ha dichiarato: “Il successo di queste prove evidenziano come Leonardo e il Ministero della Difesa britannico stiano investendo insieme nel futuro dell’ingegneria nel campo dell’ala rotante nel Paese. Dimostrano inoltre il valore di un approccio cooperativo di lungo periodo in termini di capacità di sviluppo”.
Bryan Finaly, Technical Partner presso il Dstl, ha aggiunto: “Leonardo e Callen-Lenz hanno eseguito una dimostrazione straordinaria integrando i controlli di un UAV nel sistema di missione dell’elicottero Wildcat. Il design intelligente dell’interfaccia impiegata si traduce in un carico di lavoro meglio gestito nel cockpit. La dimostrazione ha ridotto con successo i rischi di tale tecnologia. Si tratta di un passo fondamentale nella realizzazione di una capacità operativa MUMT efficace”.
Il Maggiore Benjamin Thomas, Military Adviser Platform Systems Division press il Dstl, ha commentato: “Lo sviluppo di questa soluzione integrata MUMT per il Wildcat è stato impressionante e si traduce in importanti risultati nei nostri programmi. La capacità MUMT è senza dubbio in grado di rivoluzionare le operazioni aeree in ambiente terrestre, incrementando la consapevolezza della situazione campo e la sicurezza”.
La costante attività di sviluppo e integrazione di soluzioni all’avanguardia in tutti gli ambiti comprendenti sistemi a pilotaggio remoto, autonomi e semi-autonomi e le relative tecnologie, comprendenti anche le capacità MUMT, rappresenta uno degli elementi chiave del Piano Strategico BeTomorrow 2030 di Leonardo. L’Azienda continua inoltre ad essere all’avanguardia nello sviluppo del volo verticale nel Regno Unito attraverso lo stabilimento di Yeovil. Leonardo sta investendo in innovazione e in tecnologia di nuova generazione. Il sito britannico è l’unico a produrre elicotteri nel Paese e progetta e costruisce prodotti per il mercato nazionale e per l’export. Con una lunga esperienza in campo aeronautico e oltre cento anni presso tale struttura produttiva, Leonardo continua con orgoglio a fornire prodotti ad alevato contenuto tecnologico alle Forze Armate britanniche.
Fonte, testo e immagini: LEONARDO S.P.A. – Ufficio Stampa