Conclusa l’esercitazione internazionale per tiratori scelti ‘Controlled Breathing’ organizzata dalla Brigata Alpina Taurinense
Ottanta specialisti nel tiro di precisione si sono dati appuntamento in Val Chisone, sulle Alpi Cozie, a 2000 metri di quota, per una sessione di addestramento in montagna, guidata dagli Alpini del 3° Reggimento della Brigata Taurinense.
Tiratori scelti appartenenti a diverse brigate dell’Esercito – insieme a personale della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza e di eserciti alleati – si sono cimentati di giorno e di notte in una serie di prove di tiro fino a 1000 m di distanza, utilizzando visori di precisione e puntatori laser su bersagli balistici. In veste di osservatori erano presenti anche militari del Centro di eccellenza della NATO sul combattimento in montagna e del Royal Commando Training Center della Marina britannica.
Oltre a una spiccata attitudine al tiro, le caratteristiche di tutti gli specialisti sono quelle di possedere un’elevata condizione psico-fisica e una non comune dote di concentrazione, unitamente a una buona conoscenza di balistica e alla capacità fondamentale di mimetizzarsi e muoversi in modo “invisibile” su ogni tipo di terreno. L’efficacia del tiratore scelto è legata all’individuazione di un luogo nascosto alla vista, alla stabilizzazione dell’arma, all’osservazione e alla valutazione delle condizioni meteorologiche, che influiscono in modo non trascurabile sul tiro.
Le esercitazioni in montagna presentano sfide particolari, legate al movimento e alla sopravvivenza in quota, oltre che alle condizioni climatiche rigide, imponendo l’impiego di equipaggiamenti speciali del peso di circa 50 kg.
I tiratori scelti vengono generalmente impiegati a coppie, in posti di osservazione permanenti a difesa di basi e accampamenti, per la sorveglianza del campo di battaglia, in azioni contro bersagli puntiformi a medie e lunghe distanze, o anche per distruggere ordigni esplosivi occultati in modi che ne rendono impossibile la neutralizzazione da parte degli artificieri.
I due elementi operano in sinergia nei ruoli di tiratore e di “spotter” (osservatore), inquadrati in dispositivi più ampi che assicurano la protezione dei nuclei. Oltre ad armi di precisione di vario calibro munite di speciali cannocchiali, l’equipaggiamento del tiratore scelto comprende una serie di ausili per l’osservazione: binocoli, ottiche con reticoli, telemetro laser, camere termiche per le azioni notturne, attrezzi di scavo per realizzare le postazioni, e speciali software in grado di gestire le variabili che influenzano il tiro (gittata, angolo di tiro, intensità e direzione del vento, temperatura e pressione).
In montagna l’impatto della meteorologia è notevole, e le limitazioni di visibilità causate dalla neve o dalla nebbia impongono non di rado il ricorso a sistemi tradizionali per la stima delle distanze, del vento e degli angoli di tiro, effettuate con bussola, altimetro e anemometro. Altra importante limitazione all’uso della tecnologia è legata alla minore resa delle batterie, causata dalle basse temperature. L’addestramento in quota rappresenta perciò un impegnativo banco di prova che non riguarda solo le Truppe Alpine dell’Esercito ma vede interessati anche altri reparti italiani e di eserciti alleati. C’è da osservare come di recente i tiratori dei reggimenti alpini abbiano iniziato l’addestramento al tiro di precisione da bordo di elicotteri, adoperando in modalità semiautomatica rapida il fucile ARX 200 per mezzo di appoggi speciali, allenandosi a compensare le vibrazioni del velivolo.
Tornando all’esercitazione sulle Alpi piemontesi, il programma della ‘Controlled Breathing’ ha compreso anche esercizi di tiro operativo con pistola e fucile d’assalto in dotazione (in modo da addestrare i nuclei di tiratori scelti anche alla difesa vicina), in aggiunta ad attività di mountain warfare in condizioni diurne e notturne, nell’ottica di elevare la mobilità dei tiratori scelti in montagna.
Una delle giornate dell’esercitazione si è svolta a Baudenasca, nel pinerolese, ed è stata dedicata alle operazioni in contesti urbani, con una serie di realistiche simulazioni proposte dagli istruttori del 3° reggimento alpini presso l’apposita struttura addestrativa della Brigata Taurinense. Uno dei test ha visto i tiratori scelti prendere il controllo di un edificio per poi appostarsi al suo interno con le armi di precisione, prima di attuare le procedure di esfiltrazione.
Fonte, testo e immagini: Brigata Alpina Taurinense