Ca.S.T.A. 2017 – IL REPORT –

 

Dal 13 al 17 marzo scorso hanno avuto luogo i Campionati Sciistici delle Truppe Alpine (Ca.S.T.A.) organizzati dal Comando Truppe Alpine di Bolzano e giunti alla 69^edizione.

Nella splendida cornice dolomitica della Val Pusteria tra San Candido, Sesto e Dobbiaco si sono susseguite una serie di prove molto impegnative che hanno reso questa importante competizione sportivo-militare un vero e proprio momento di verifica del livello addestrativo raggiunto dai reparti nel corso dell’attività invernale, con particolare riguardo alla capacità di sopravvivenza, alla mobilità ed efficienza operativa in ambiente innevato.

I Ca.S.T.A. rappresentano quindi una vera e propria “Olimpiade degli Alpini” nella quale i reggimenti impegnati hanno anche la possibilità di confrontarsi a livello internazionale con altri reparti simili che operano in montagna.

Nell’arco di cinque giorni gli oltre 1500 atleti militari provenienti da 11 Nazioni hanno avuto modo di cimentarsi e confrontarsi sia dal punto di vista sciistico con prove di slalom gigante, fondo e sci alpinismo, sia dal punto di vista tecnico-tattico nella competizione più importante dei Ca.S.T.A., ovvero la gara tra Plotoni; competizione durissima distribuita su 3 giornate e che ha visto l’entusiasmante epilogo proprio nella giornata conclusiva di venerdì 17 marzo.

Anche in questa edizione non è mancato l’aspetto della solidarietà; il particolare impegno delle Truppe Alpine è stato a favore dell’Associazione San Vincenzo de Paoli di Dobbiaco alla quale, al termine della cerimonia, sono stati consegnati 4.700 euro frutto di una raccolta fondi promossa durante tutta la settimana.

Puntuale e doveroso infine anche il ricordo di chi è caduto nell’adempimento del proprio dovere.

La competizione:

Le giornate prese in considerazione da questo resoconto sono quelle di giovedì 16 e venerdì 17 marzo.

L’arrivo a San Candido precede di poco l’attività più interessante della giornata; mi riferisco alla gara delle pattuglie che è una delle competizioni più importanti per l’assegnazione del Trofeo dell’Amicizia e del Trofeo Medaglie D’Oro.

Le pattuglie composte da 4 atleti militari provengono da Centro Addestramento Alpino, Reparto Attività Sportive per l’Italia, Gruppi Sportivi Militari Nazionali e di Stato, Comandi NATO Multinazionali, Associazione Nazionale Alpini. La fase conclusiva della gara, che si è svolta presso il Nordic Centre di San Candido, prevede una prima parte di tiro al poligono e successivamente un circuito impegnativo di 25 Km per le pattuglie maschili e 15 Km per le pattuglie femminili.

Nell’ambito dell’assegnazione del Trofeo Medaglie D’Oro e per quanto riguarda la competizione femminile ha prevalso il 2° Reggimento Alpini davanti al 4° Reggimento Alpini Paracadutisti e al Reparto Comando e Supporti Tattici “Tridentina”.

La gara maschile invece ha visto prevalere il 4° Reggimento Alpini Paracadutisti davanti al Centro Addestramento Alpino di Aosta e al 6° Reggimento Alpini.

Il Trofeo dell’Amicizia è andato per quanto riguarda le gara delle pattuglie femminili alla compagine della Romania che ha sbaragliato la concorrenza con una esibizione di tiro e una gara di fondo formidabile.

In ambito maschile invece l’Italia si è imposta sulla Romania e la Spagna.

La giornata si è conclusa in serata sulla pista “Baranci” di San Candido, dove Alpini e maestri di sci hanno regalato al numeroso pubblico presente uno spettacolo davvero emozionante culminato con una splendida fiaccolata.

Arriviamo così a venerdì 17. E’ la giornata conclusiva ed anche la più impegnativa. Alle 8:00 in punto partenza dalla pista Rienza dell’ultima decisiva gara dei Plotoni, impegnati questa volta in una staffetta alpinistica sprint che deciderà chi sarà ad imporsi nella competizione più importante della manifestazione. In un percorso durissimo di circa 500 metri per un dislivello di circa 110 metri a darsi battaglia per la vittoria finale in un avvincente testa a testa i reparti della Brigata Julia, ovvero il  7° Reggimento di Belluno e l’8° Reggimento di Cividale.

Alla fine la vittoria è andata proprio al 7° Reggimento Alpini di Belluno che si è aggiudicato anche l’ambito Trofeo Buffa davanti all’8° Reggimento di Cividale e al reggimento Logistico Julia

 

ATTO TATTICO AQUILA BLU 2017

Gli eventi si susseguono rapidamente. E’ il momento di trasferirsi presso il vicino aerocampo di Dobbiaco situato in località Sella di Dobbiaco.

Ci troviamo ad una quota di 1219 m.s.l. immersi nella splendida cornice naturalistica della Val Pusteria.

L’attività che mi accingo a seguire è di natura dimostrativa delle capacità delle Truppe Alpine di muoversi ed operare in un contesto complesso come quello montano.

Lo scenario simulato propone alle truppe uno scenario operativo nel quale è richiesto un intervento interforze.

 Infatti in una ipotetica zona neutrale oggetto di una missione di pace, per ragioni sconosciute precipita un elicottero civile. La zona interessata è localizzata all’interno dell’area operativa della Task Force 7, direttamente dipendente dal 7° Reggimento Alpini, la quale viene immediatamente attivata al fine di ricercare le cause dello schianto e recuperare eventuali superstiti. La zona tuttavia è nota per la presenza di gruppi estremisti contrari alla missione di pace per lo più situati in un sobborgo non lontano dal luogo dove è precipitato l’elicottero. Considerata dunque la criticità della situazione, l’orografia del territorio e la necessità di agire tempestivamente, la Task Force 7 riceve come rinforzo una squadra di Forze per Operazioni Speciali del 4° Reggimento Alpini Paracadutisti, una Task Force dell’Aviazione dell’Esercito comprendente assetti del 4° Reggimento AvEs “ALTAIR”, 5° Reggimento AvEs “RIGEL” e 1° Reggimento AvEs “ANTARES” nonché velivoli appartenenti al 51° Stormo e al 15° Stormo dell’Aeronautica Militare.

Completano lo schieramento mezzi cingolati BV-206 adatti alla progressione su terreno innevato, mezzi da ricognizione ed esplorazione della Brigata RISTA, sistemi d’arma Stinger del 17° Reggimento Artiglieria Sforzesca e mortai pesanti da 120mm del 7° Reggimento Alpini.

La zona operativa viene prontamente e esattamente identificata da una coppia di Tiratori Scelti e un nucleo SOAV (Sorveglianza Acquisizione Obbiettivi Visivi) infiltratisi nottetempo. A questo punto nella zona est del sobborgo si può schierare il Posto di Comando Avanzato del Battaglione formato da:

  • un plotone Fucilieri Alpini
  • una Squadra tiro con mortai da 81 mm
  • una squadra C/C con sistema missilistico “SPIKE”
  • un team TACP (Tactical Air Control Party – Squadra di Controllo Tattico Aereo)
  • un MMT (Medical Mobile Team – Squadra Mobile di Soccorso)
  • un assetto mini UAV con velivolo RAVEN
  • un assetto cinofilo EDD (Explosive Detection Dog)

Contestualmente vengono schierati nell’immediata periferia del sobborgo 2 mortai Thomson Brandt da 120 mm grazie a 2 elicotteri AB-205 del 4° Rgt “ALTAIR” e le rispettive squadre di tiro a bordo dell’elicottero HH-101 del 15° Stormo SAR.

Le operazioni di trasporto e approntamento del mortaio richiedono particolari capacità dei piloti e un’accurata formazione del personale a terra.

A questo punto il Comandante del Battaglione fornisce indicazione di schierare anche il sistema anti-drone “Black Knight“. Si tratta di un innovativo sistema radar in grado di rilevare ed identificare UAV ad ala fissa o rotante di Classe I (di dimensioni variabili) che può essere posizionato su postazioni fisse o mobili. Il Sistema Radar “Black Knight” è in grado di garantire una copertura a 360° sia di giorno che di notte e con qualsiasi condizione climatica.

Il sistema radar “Black Knight” può anche essere aggiornato con una torretta EO/IR opzionale e un jammer multibanda. Queste aggiunte, che sono completamente integrate come parte del sistema, migliorano significativamente la capacità di monitoraggio e identificazione del sistema così come rappresentano opzioni di contromisure nei confronti di UAV ostili.

E’ proprio a questo punto che iniziano le prime schermaglie; dalla periferia del villaggio si alza in volo un UAV che si dirige verso le truppe schierate. I Tiratori Scelti comunicano posizione e direzione del drone ostile che viene in un primo momento tracciato e identificato dal sistema Black Knight e successivamente neutralizzato dai dispositivi installati sull’attuatore asservito al radar.

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Il Comandante della Task Force ordina il lancio del UAV ricognitore RAVEN il quale grazie alle telecamere elettrottiche in dotazione è in grado di fornire in tempo reale alla Stazione di Controllo a terra immagini del sobborgo alla cui periferia viene riscontrata la presenza del pilota di elicottero che la Task Force ha il compito di recuperare.

I ribelli accorgendosi della presenza del RAVEN tentano di abbatterlo senza successo e trasportano il pilota in una struttura apparentemente fortificata.

Ormai la situazione è divenuta estremamente delicata. Il Comandante ordina la cinturazione del sobborgo mediante un’aliquota elitrasportata da un elicottero ICH-47F scortato da due A-129D “Mangusta” i quali rimarranno nella zona di crisi garantendo la sicurezza del dispositivo. L’inserzione del dispositivo avviene tramite la tecnica “FAST ROPE”.

La manovra di cinturazione da parte delle truppe di terra è necessaria ad evitare che nessun elemento ostile possa fuggire nonché a rendere sicura la zona dove dovranno intervenire le Forze per Operazioni Speciali. Infatti durante questa manovra viene identificato un autoveicolo che potrebbe contenere dell’esplosivo. 

Il Comando decide di attivare il binomio cinofilo che viene portato sul luogo grazie ad un mezzo cingolato 6×6 “ARIS”. Il cane con qualifica PEDD (Patrol Explosive Detection Dog) viene inviato dall’operatore verso l’autoveicolo. Nel caso in cui venga rilevata la presenza di esplosivo il cane segnala la presenza sedendosi in prossimità; in questo caso invece torna verso l’operatore dando segno negativo.

A questo punto il dispositivo può muovere rapidamente verso il sobborgo controllando minuziosamente anche le tende che circondano il compound.

Arriva il momento della squadra “RANGER” a bordo dei due AB-205 del 4° Reggimento “ALTAIR”. L’inserzione avviene tramite la tecnica “RAPPELING” (discesa rapida a corda doppia); gli operatori del 4° Reggimento Alpini Paracadutisti si dirigono rapidamente verso l’edificio dove è tenuto ostaggio il pilota, attraverso il dispositivo di cinturazione. La zona è presto bonificata e l’ingresso della squadra “RANGER” nella stanza dove è trattenuto il pilota ha come conseguenza l’eliminazione dei sequestratori e l’estrazione del personale in ostaggio.

Il Team viene estratto tramite la tecnica del “GRAPPOLO” che si rende necessaria quando è indispensabile abbandonare rapidamente zone a rischio esfiltrando anche personale non addestrato.

Dal ICH-47F viene calata una corda denominata “CANAPONE” che presenta dei ganci all’estremità inferiore. Lì la squadra “RANGER” e i civili verranno vincolati grazie a dei moschettoni. Una volta agganciati e in sicurezza l’elicottero prende quota lentamente e si allontana dalla zona.

Durante il controllo delle tende un membro del dispositivo viene ferito gravemente. Il Comando attiva una MEDEVAC grazie alla quale il ferito viene esfiltrato dal Team Medico che era già pronto ad intervenire al Posto di Comando Avanzato tramite l’assetto HH-101 del 15° Stormo S.A.R. dell’Aeronautica Militare. Il Soccorritore Militare (elemento di fondamentale importanza e particolarmente addestrato ad intervenire e stabilizzare il ferito) dispone il trasferimento verso l’ospedale ad campo più idoneo in base alle ferite riportate.

Intanto all’interno della struttura precedentemente bonificata vengono rinvenute delle armi. Il Team TACP richiede a questo punto ai velivoli AMX del 51° Stormo un’azione di Supporto Aereo Ravvicinato (Close Air Support) necessaria per la distruzione delle armi.

I velivoli AMX utilizzeranno uno speciale munizionamento che esploderà nell’edificio distruggendone l’interno evitando danni collaterali.

Con il passaggio dei velivoli che hanno preso parte all’esercitazione sul pubblico presente e lo schieramento delle truppe di terra di fronte alla platea per il saluto delle Autorità Militari e Civili presenti, termina l’Esercitazione Aquila Blu 2017.

Conclusioni

L’Esercitazione Aquila Blu ha rappresentato un momento di verifica sia per tutti i livelli di comando coinvolti che per le Truppe Alpine le quali grazie ad un durissimo addestramento possiedono particolare dimestichezza con l’ambiente Mountain Warfare. L’affinamento della tecnica sciistica e la preparazione in campo tattico/operativo consentono alle Truppe Alpine di portare a termine missioni complesse che contemplino marcia su terreni innevati, sbarco rapido da elicotteri con tecniche peculiari, azioni di inserzione ed estrazione di personale, assalto ad un centro abitato.

Diventa quindi di fondamentale importanza la continua esercitazione congiunta anche con mezzi aeromobili appartenenti anche ad altre Forze Armate.

Durante questa esercitazione sono state evidenziate le particolari capacità delle Truppe Alpine quando chiamate ad agire in teatri operativi e in condizioni ambientali difficili quali solo l’ambiente montano può proporre.

La conclusione dei Ca.S.T.A. 2017 invece si è svolta a San Candido in Piazza del Magistrato dove alla presenza del SottoCapo di Stato Maggiore dell’Esercito Generale Claudio Mora, del Comandante delle Truppe Alpine Generale Federico Bonato e delle Autorità civili locali sono stati assegnati i Trofei in palio ai Campionati Sciistici delle Truppe Alpine ed ammainate le Bandiere degli 11 Paesi partecipanti alla manifestazione.

Il prossimo appuntamento con i Ca.S.T.A. sarà nel 2018 per la 70^ Edizione!

 

Per il resoconto fotografico completo: QUI

 

Testo e immagini: Stefano

Immagini: IDS Corporation