Nuovo basco di specialità per i Ranger dell’Esercito

Storica cerimonia al 4° Reggimento Alpini Paracadutisti. I Ranger dell'Esercito italiano ricevono il nuovo basco di specialità

nuovo basco Ranger

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Cerimonia di consegna del nuovo basco ai Ranger

Giovedì 10 ottobre scorso, presso la Caserma “G. Duca” di Montorio Veronese, sede del 4° Reggimento Alpini Paracadutisti “Monte Cervino”, ha avuto luogo la storica cerimonia di consegna del nuovo basco di specialità ai Ranger dell’Esercito.

A sottolineare l’importanza dell’evento, hanno presieduto alla cerimonia la Sottosegretario di Stato per la Difesa, Senatrice Isabella Rauti e il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Carmine Masiello, nonchè numerose autorità civili, militari e religiose.

L’evento è iniziato con il doveroso omaggio ai caduti del Reggimento da parte delle massime autorità presenti.

A seguire, il momento culminante della cerimonia, ovvero l’ingresso nello schieramento di Ranger a bordo di veicoli tattici in forza al Reggimento,

che hanno consegnato i nuovi baschi nelle mani del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, del Sottosegretario alla Difesa e del Sottufficiale di Corpo dell’Esercito, i quali lo hanno consegnato a loro volta, al Comandante del 4° Reggimento Alpini Paracadutisti, Colonnello Igor Panebianco, alla Medaglia d’Oro al Valor Militare, Sergente Maggiore Andrea Adorno e al Sottufficiale di Corpo, 1°Luogotenente Massimiliano Bagaggia.

Successivamente il Comandante di Reggimento ha dato l’ordine allo schieramento di indossare il basco, 

e il 1° Luogotenente Bagaggia ha letto il credo Ranger.

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A sugellare la conclusione della storica cerimonia, gli interventi del Comandante di Reggimento, del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito e della Senatrice Rauti.

Il Colonnello Panebianco, nel suo intervento, ha ripercorso la storia del Reggimento a partire dalla creazione del Primo Plotone Alpini Paracadutisti avvenuta nel 1952 in seno alla Brigata “Tridentina” fino ai giorni nostri, sottolineando il profondo legame con il passato e l’importanza dei “Valori”, i quali, insieme all’addestramento e all’evoluzione tecnologica “contraddistinguono l’essenza della professione militare.

Il Comandante ha poi ricordato come questo nuovo basco, che da oggi appartiene al 4° Reggimento Alpini Paracadutisti, affermi con forza la realizzazione di ciò che è stato il sogno di molti e il sacrificio di tanti. 

Il nuovo copricapo non rappresenta uno strappo con il passato, ma rappresenta un riconoscimento per l’impegno profuso senza cambiare l’anima e tradizioni degli Alpini Paracadutisti depositate nella Bandiera di Guerra del Reggimento.

Concludendo l’intervento, il Col. Panebianco ha ribadito quanto particolare sia quest’anno per gli Alpini Paracadutisti, ricorrendo il 60° anniversario della costituzione della Compagnia Alpini Paracadutisti e il 25° anniversario dell’istituzione del Brevetto Ranger e quanto siano importanti disciplina e addestramento per il raggiungimento dei compiti assegnati.

A seguire, il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale C.A. Masiello, ha espresso grande soddisfazione per il raggiungimento di questo importante simbolo distintivo per il Reparto, in quanto il progetto del nuovo basco di specialità risale a circa dodici anni fa.

Il Generale ha concluso il suo intervento sottolineando che: “Il basco, che meritate, vi distinguerà tra i corpi di élite del nostro Esercito. Guardate avanti, sempre fedeli alle vostre radici e ai valori che vengono dalla vostra storia, devono animare la vostra quotidianità e dovranno indicarvi la strada del vostro futuro. Rispettateli e non dimenticatelo mai!”.

La conclusione dell’evento, nelle parole della Sottosegretario di Stato per la Difesa, Senatrice Isabella Rauti, la quale ha ribadito che il nuovo copricapo non andrà a sostituire lo storico Cappello Alpino, ma andrà a sostituire la cosiddetta “Norvegese” del quale richiama il colore e reca come fregio, lo stemma del Primo Plotone Paracadutisti della Brigata “Tridentina”.

Inoltre, sarà indossato nelle attività di guarnigione e addestramento.

La Senatrice Rauti ha poi concluso il proprio intervento sottolineando che: “Oggi è un giorno speciale, una data che ricorderemo. Da oggi potrete indossare un basco, il vostro basco, con il motto ed i simboli che vi caratterizzano; ….Il basco  esprime la vostra appartenenza ad una élite, quella dei Corpi Speciali dell’Esercito pur continuando a mantenere le tradizionali specificità delle Truppe Alpine. Sono certa che i “Ranger” sapranno onorare la storia che questo copricapo racchiude, nel presente e nel futuro. Fedeli al credo Ranger, alla Patria ed alla Bandiera, sempre in prima linea e, come recita il vostro motto, “Mai Strack!” 

Il 4° Reggimento Alpini Paracadutisti “Monte Cervino”

Il 4° reggimento Alpini Paracadutisti “Ranger” è un Reparto di Forze Speciali dell’Esercito in grado di pianificare, organizzare e condurre l’intero spettro delle Operazioni Speciali. Quindi azioni dirette, ricognizioni speciali e assistenza militare, con una particolare attitudine alla condotta di azioni dirette garantendo un’elevata specializzazione nel combattimento in ambiente montano e artico.

Nell’ambito di quelle che sono le Forze Speciali dell’Esercito, il 4° Reggimento è quello maggiormente specializzato nell’impiego in ambito montano; tanto è vero che la parte di preparazione e addestramento nello specifico ambiente, ha un’incidenza e rilevanza consistente.

Non viene curato solo l’aspetto della mobilità ma anche la capacità di utilizzare, ad esempio lo sci, come strumento di movimento in ambiente innevato per la condotta di un’azione diretta militare.

L’azione diretta è un’azione offensiva che si basa su alcuni principi che possiamo riassumere in: fattore sorpresa, massa e potenza di fuoco.

Questa è una delle differenze che sussistono tra il 4° Reggimento Alpini Paracadutisti “Ranger” e gli altri reggimenti di Forze Speciali. I Ranger operano su base minima di plotone (principio della massa); un plotone con consistenza numerica elevata mentre le altre unità di Forze Speciali si basano su distaccamenti (unità numericamente ridotta).

Da tutto questo l’attitudine alla condotta di azioni dirette.

Al Reparto di Forze Speciali viene assegnato il raggiungimento di un obiettivo strategico che abbia risvolti diretti in quella che è la campagna militare. Per fare ciò, vengono utilizzati equipaggiamenti, materiali, armamenti e tipologie di inserzione speciali, oltre a personale specificamente equipaggiato, selezionato, addestrato e preparato alla condotta di quella determinata attività.

Testo e immagini: Stefano – Airholic.it