L’Aeronautica Militare è in Alaska per l’esercitazione Red Flag
Completato il trasferimento dei militari e dei velivoli italiani che parteciperanno ad una delle più importanti esercitazioni aeree multinazionali organizzate dall’Aeronautica Militare statunitense
Mercoledì 10 aprile, alle 16:07 ora locale sono atterrati sulla base aerea statunitense di Eielson in Alaska (USA), gli ultimi velivoli dell’Aeronautica Militare che prenderanno parte alla prossima edizione della Red Flag Alaska 24-1, in programma dal 18 aprile al 3 maggio 2024, con l’obiettivo di offrire la possibilità di esercitarsi in missioni aeree complesse, caratterizzate da un livello di difficoltà elevato, con la presenza di minacce air to air di IV e V generazione, in uno scenario addestrativo che permette di sfruttare al meglio le potenzialità degli assetti presenti e di replicare missioni reali.
A questa edizione della Red Flag Alaska partecipano tre differenti nazioni: Italia e Stati Uniti con assetti aerei e di terra (team JTAC – Joint Terminal Attack Controller) e i Paesi Bassi con solo assetti JTAC per un totale di più di cento velivoli militari e oltre mille militari.
Per la componente italiana, partecipano sei F-2000 del 4° (Grosseto), del 36° (Gioia del Colle), del 37° (Trapani) e del 51° Stormo (Istrana), sei F-35A provenienti dal 6° (Ghedi) e dal 32° Stormo (Amendola), un G-550 CAEW e un KC-767A del 14° Stormo di Pratica di Mare con specifici obiettivi addestrativi per ciascuna linea operativa.
L’Aeronautica Militare ha rischierato poi una cellula JTAC del 17° Stormo dell’Aeronautica Militare che opererà insieme all’Esercito americano nell’ambito della Distant Frontier, ulteriore esercitazione organizzata a latere della Red Flag e iniziata già a partire dallo scorso 4 aprile.
La Red Flag Alaska 24-1 è un’esercitazione estremamente realistica nella quale i piloti consolidano le capacità d’impiego dei sistemi d’arma in dotazione e la validità delle rispettive tattiche, mediante l’organizzazione ed il coordinamento di “pacchetti” costituiti da un elevato numero di velivoli (c.d. Large Force Employment), potenziando al contempo la capacità di operare congiuntamente con altri Reparti, sia della Forza Armata sia di altre nazioni, in scenari operativi moderni, connotati da alta imprevedibilità e complessità e in un’area geografica lontana dalla madrepatria caratterizzata da un clima particolarmente rigido.
Per queste ragioni si tratta di uno dei più importanti eventi esercitativi del 2024 per l’Aeronautica Militare italiana, anche alla luce degli attuali impegni della Forza Armata nei Teatri Operativi all’estero, per addestrarsi ad operare in modo perfettamente integrato con altri assetti aerei multinazionali attualmente impiegati in operazioni reali.
Il rischieramento (deployment) appena ultimato del personale e dei velivoli a oltre 8.000 km in linea d’aria da casa, circa 13.500 seguendo la rotta del trasferimento via centro Atlantico, è stata l’ennesima occasione per esercitare la capacità nazionale di proiezione rapida dall’aerospazio, quale concreta espressione della capacità della Forza Armata di poter dispiegare forze, anche in contingenti non elementari (Large Force Package), su una scala non più soltanto regionale, senza limiti geografici. In questo ambito, il 3° Stormo di Villafranca di Verona ha confermato il proprio ruolo strategico nel supporto operativo e logistico alle forze rischierate, garantendo le operazioni di carico e dogana relative agli equipaggiamenti e a svariate tonnellate di attrezzature e materiale utile alla manutenzione dei velivoli oltre che al main body del personale partecipante, operando quale Air Port of Embarkation/Debarkation (APOE/APOD) nazionale di riferimento per l’operazione.
Significativo a tale scopo anche con il supporto dei C-130J della 46ª Brigata Aerea di Pisa, che hanno garantito il ruolo di Search and Rescue oceanico durante la trasvolata degli assetti partecipanti e degli altri velivoli KC-767A del 14° Stormo di Pratica di Mare che, oltre ad assicurare un’elevata capacità di carico e di trasporto di personale e materiali, hanno effettuato il rifornimento in volo agli assetti aero-tattici durante la trasvolata.
In ultimo, ma certamente non per importanza, il fondamentale contributo del Comando Logistico 3^ Divisione, della 4^ B.T.S. (Brigata Telecomunicazioni e Sistemi per la Difesa Aerea e l’Assistenza al Volo) e del Re.S.I.A. (Reparto Sistemi Informativi Automatizzati), il cui personale ha supportato il R.A.V. di Eielson predisponendo tutti i collegamenti necessari per comunicare con la madre Patria e assicurando la loro efficienza giornalmente durante tutto il rischieramento.
Fonte, testo e immagini: Aeronautica Militare Italiana