LA BRIGATA PINEROLO AL CENTRO DEL PROCESSO DI DIGITALIZZIONE DELL’ESERCITO
Introduzione
La Brigata Meccanizzata “Pinerolo” è una delle Grandi Unità destinate alla “presenza e sorveglianza” del territorio nazionale.
Costituita nel 1821 prende parte alle tre guerre d’Indipendenza, alla grande guerra, alla campagna d’Africa Orientale ed alla seconda guerra mondiale, durante la quale combatte sul fronte occidentale, in Albania ed in Grecia, dove si scioglie nel 1943.
La grande unità, ricostituita nel 1952, ha configurazione pluriarma, è posta alla guida di un Generale di Brigata ed è alimentata con personale Volontario, in Ferma ed in Servizio Permanente.
Si compone di un reparto comando, due reggimenti di fanteria, un reggimento bersaglieri, uno carri, uno d’artiglieria, un reggimento genio guastatori ed un reggimento logistico.
L’ambizioso programma di digitalizzazione passa attraverso la cosiddetta Forza NEC, acronimo di Network Enabled Capabilities; è un progetto congiunto Difesa-Industria, nato per abbattere i tempi di comunicazione e di acquisizione delle informazioni, che da sempre rappresentano una criticità nella condotta delle operazioni militari per mezzo di nuove tecnologie informatiche.
La pianificazione, che si colloca a livello interforze, mira a creare una forza composta di tre brigate medie digitalizzate, prima delle quali la Pinerolo, con l’ammodernamento di tutte le componenti.
La filosofia del progetto Forza NEC si riassume in sintesi nella possibilità di collegare, in maniera diretta e immediata, ogni singolo soldato con il centro decisionale. Il militare sul terreno potrà così accedere a banche dati come se fosse davanti al proprio PC, potrà comunicare inviando messaggi facilmente componibili, sarà in grado di vedere di notte come di giorno e di inviare immagini a tutte le unità collegate in rete.
Il progetto è ambizioso e la prima tappa per la sua realizzazione passa, come detto, attraverso la Brigata Pinerolo che con gli uomini che la compongono sono l’avanguardia del progetto Soldato Sicuro, paradigma cui la Forza Armata tende con la realizzazione di un ponte verso la futura Forza integrata terrestre.
Il Ten. Col. Giacomo Caso, Capo Ufficio C4 della Brigata Pinerolo attraverso l’intervista proposta ci illustrerà lo stato di avanzamento e le peculiarità del programma di digitalizzazione della Forza Armata.
- Ten. Col. Giacomo Caso, inquadriamo inizialmente la Brigata Pinerolo nel processo di digitalizzazione propedeutico all’ammodernamento dello strumento militare terrestre.
La “Pinerolo” è stata la prima Grande Unità dell’Esercito Italiano ad essere interessata al processo di digitalizzazione. L’inizio della trasformazione può essere fatto coincidere con l’introduzione in linea delle prime piattaforme VBM (Veicolo Blindato Medio). L’esperienza è nel tempo cresciuta esponenzialmente grazie anche alla possibilità di cooperare direttamente con il comparto industriale. Oggi questa intensa collaborazione è un valore aggiunto, prezioso per tutte le fasi di sperimentazione e di impiego delle nuove tecnologie.
- Negli ultimi due anni il processo di digitalizzazione è stato testato nell’esercitazione denominata Sessione di Integrazione Operativa (SIO). Ci aiuti a capire di cosa si tratta.
Le Sessioni di Integrazione Operative, che hanno una valenza tecnico-operativa, sono nate per far fronte ad un’incrementale esigenza di verifica e sperimentazione sul terreno degli assetti NEC (Network Enabled Capabilities), a premessa della eventuale acquisizione dei “prodotti di serie”. Tale necessità ha portato, nel 2015, a far convergere tutte le esigenze di test nelle campagne di sperimentazione tecnico-tattica, sotto la guida del IV Reparto Logistico dello Stato Maggiore dell’Esercito, nell’ambito delle quali poter progettare gli obiettivi di verifica in uno scenario sintetico di comune riferimento per tutti i sistemi interessati. Nelle citate Campagne sono stati gradualmente inseriti i prodotti ritenuti “più maturi”, nell’ambito di eventi a cadenza semestrale noti come Sessioni di Integrazione Operativa (SIO). In tali contesti, le numerose unità operative interessate continuano ad impiegare sul terreno gli assetti NEC, allo scopo di testarne le funzionalità e generare i necessari feedback finalizzati a migliorarne le prestazioni o ad adeguarne le caratteristiche alle esigenze della componente operativa.
- A che punto è lo sviluppo del programma di digitalizzazione?
Il programma nasce nel contesto di analoghe iniziative di altri Paesi occidentali, per dare concretezza agli obiettivi capacitivi della NATO. Nel 2009, con l’avvio della CD&E (Concept Development and Experimentation), è stato intrapreso un percorso “sperimentale” finalizzato a sviluppare i principali sistemi preserie per equipaggiare una Brigata con i relativi supporti e una Landing Force anfibia; a questo si è aggiunto la costituzione di un Integration Test Bed (ITB) interforze, con lo scopo di supportare in “laboratorio” gli sviluppi progettuali delle capacità digitalizzate di prevista realizzazione. In tal modo, è nato un progetto interamente dedicato alla “ricerca e sviluppo” per approvvigionare in una fase iniziale alcune unità per la sperimentazione, in prospettiva per poi distribuirli a tutta la F.A.; Alla citata fase di Concept Development and Experimentation, nel medio periodo, con orizzonte temporale 2024, l’architettura di riferimento della forza integrata terrestre/Landing Force, sarà quindi basata su quella concepita dal Programma “FORZA NEC”.
In tale prospettiva, sensori, posti comando, piattaforme e la componente umana, saranno totalmente integrabili nei prossimi anni in un’unica architettura impiegando diversi sistemi di Comando e Controllo (C2) e nuove piattaforme sempre più sicure e performanti.
Tra questi, il SIACCON ADV (Sistema Automatizzato di Comando e Controllo Advanced) – quale sistema di C2 per posti comando che verrà sostituito con il nuovo software denominato C2 EI EVO. I sistemi di C2 delle piattaforme di livello tattico (ad es. VBM, VTLM, CENTAURO etc.) basati sul SICCONA e C2N-BFSA, saranno progressivamente aggiornati con il C2D/N EVO attualmente in fase di sviluppo, che andrà anche ad equipaggiare le nuove piattaforme (VBM EVO). La componente C2 associata al soldato disporrà del TC2 (Tactical Command & Control), che gestirà lo scambio di informazioni (posizione, messaggistica, geometrie, etc.) in sostituzione degli attuali KIT del Soldato Sicuro.
In ultimo i sistemi C2 per la gestione del fuoco interforze, dove dal 2023 opererà il TCCK Posto Comando (a livello Brigata) e il JDIFSS (dal livello Brigata/Reggimento fino alla sezione di artiglieria terrestre/navale) che sostituiranno l’attuale Sistema Informatico del Fuoco (SIF).
- Può illustrarci in modo più approfondito il progetto denominato Forza NEC?
“Forza NEC” è un programma interforze pilotato dall’Esercito Italiano, basato su un’importante collaborazione con l’industria nazionale. Nato concettualmente nel 2006, si pone l’obiettivo di garantire allo strumento militare sistemi ad alto contenuto tecnologico per equipaggiare le proprie unità, nonché le forze da sbarco di Esercito e Marina Militare. Tali assetti consentiranno di realizzare il necessario continuum informativo tra tutte le componenti dell’architettura operativa, in una dimensione congiunta interforze e multinazionale, garantendo il necessario compromesso tra efficacia d’ingaggio, mobilità e protezione del personale. Il raggiungimento dell’obiettivo di digitalizzazione delle capacità militari viene conseguito attraverso una fase di risk reduction, denominata “Concept Development and Experimentation” (CD&E).
- A questo punto le chiederei di descriverci i sistemi e le piattaforme utilizzate: inizierei dal Posto Comando digitalizzato su tenda. Invece cosa può dirci per quanto riguarda il Posto Comando tattico su VTMM ORSO, il VTLM 2 NEC e il Sistema di Comando Controllo e Navigazione (SICCONA) installato su VBM Freccia?
Il posto comando digitalizzato su tenda è realizzato secondo i principi della standardizzazione, digitalizzazione, proiettabilità, mobilità e interoperabilità, e dispone di tutte le capacità necessarie per esercitare le funzioni operative fondamentali connesse con lo sviluppo della manovra tattica e logistica. Il posto comando di Brigata mobile su Veicolo Tattico Medio Multiruolo (VTMM) “ORSO” ha l’obiettivo di dotare le unità di manovra di una piattaforma di nuova generazione, adeguatamente protetta, dotata di elevata mobilità e protezione anti R-CIED (Radio Controlled Improvised Explosive Device), in grado di garantire l’operatività ai Posti Comando Tattici Terrestri delle Brigate/Task Forces.
Il Veicolo Tattico Leggero Multiruolo (VTLM) “LINCE” 2 NEC in funzione prevalentemente combat per operare in ogni ambiente operativo con un livello di protezione del personale (balistica e antimina) superiore agli attuali standard. Infatti, il VTLM 2 è un’evoluzione della piattaforma VTLM 1A caratterizzata da superiori parametri di sicurezza, semplicità, robustezza, durata ed affidabilità. In particolare, la piattaforma inoltre assolverà alle capacità di Comando Controllo e Navigazione (C2N) quale nodo a livello ordinativo tattico attraverso le funzionalità che dovranno garantire lo scambio d’informazioni con i Posti Comando di livello superiore e le singole unità dispiegate sul campo fino ai minori livelli ordinativi. Il SIACCON ADV (SIstema Automatizzato di Comando e CONtrollo ADVanced) è lo strumento scelto dall’Esercito Italiano per automatizzare i processi decisionali e di pianificazione tipici di un posto comando in operazioni. Il sistema è articolato in moduli, in grado di automatizzare le attività delle aree funzionali e di consentire la realizzazione di un’architettura di Comando e Controllo unitaria ed omogenea basata sul principio del Network Centric Warfare (NCW).
Il Sistema di Comando Controllo e Navigazione SICCONA installato su alcune piattaforme da combattimento è nato prima del programma FNEC, è stato sperimentato su alcune tipologie di mezzi quali il VCC DARDO, il carro ARIETE e la blindo CENTAURO. Successivamente, tale sistema è stato inserito a bordo delle piattaforme VBM e, nel corso della SIO 2020, è stata testata l’interoperabilità con il C2N delle piattaforme tattico-logistiche ovvero il Blue Force Situational Awareness (BFSA), installato a bordo del primo Assault Amphibious Vehicle (AAV-7) digitalizzato del rgt. Lagunari “Serenissima”.
- In considerazione della grande quantità di dati affluenti dai diversi “sensori” schierati, quali strumenti e competenze richiede la loro fusione?
Gli strumenti del sistema operano in sinergia garantendo al contempo l’interoperabilità. Le competenze vengono acquisite dai militari sia partecipando a specifici corsi sia attraverso l’irrinunciabile attività sul terreno. Inoltre, va sottolineato come un importante aspetto sociologico, legato alle nuove generazioni, che hanno una “naturale propensione” all’utilizzo dei sistemi digitali, faciliti la fase di apprendimento nell’utilizzo delle nuove tecnologie.
- Ten. Col. Caso, collegare in maniera diretta e immediata in una organizzazione Net-centrica ogni elemento operativo schierato sul terreno, quali vantaggi può portare in termini di “Situational awareness”?
Tutti gli elementi sono integrati in un’unica struttura per sfruttare sinergicamente informazioni e capacità operative allo scopo di conseguire effetti coerenti con gli obiettivi desiderati. Solo tramite una architettura Net-centrica e mediante la conseguente possibilità di accesso e condivisione delle informazioni si ottiene la conoscenza condivisa della situazione (Situational Awareness), vero moltiplicatore di forza. Pertanto, è possibile affermare che il vero punto di forza di un’architettura Net-centrica è il “networking” realizzato dai sistemi di Comando e Controllo ai vari livelli ordinativi delle unità schierate sul terreno. Una forza Net-centrica è in grado di operare in un’area geografica più ampia, con risorse quantitativamente inferiori e distribuite nello spazio, con maggiore precisione, portata e capacità di sopravvivenza, in modo sincronizzato e con un ciclo decisionale estremamente ridotto rispetto ad una forza tradizionale, accrescendo proporzionalmente l’efficienza della propria azione e le probabilità di successo.
- Con particolare riferimento al concetto di digitalizzazione del campo di battaglia, desidererei affrontare l’argomento “Sistema Soldato Sicuro”. Cosa può dirci a tale riguardo?
Il Sistema Soldato Sicuro consente, tramite i dispositivi di C2 digitalizzati, l’impiego interforze della piattaforma, assicurando la massima operatività in tutti gli scenari, dal combattimento al supporto alla popolazione, rimanendo sempre “connesso” all’architettura net-centrica. Sin dalla sua nascita il programma ha rappresentato, senza alcun dubbio, un esempio di sinergia tra l’industria nazionale e il settore Difesa, con la produzione e distribuzione nel tempo di circa 5.000 esemplari costantemente aggiornati, da un punto di vista tecnologico, alle novità del mercato.
Tra questi:
- strumenti di precisione e ingaggio come fucili, pistole e ottiche di puntamento;
- equipaggiamento per la protezione individuale tra cui giubbetti antiproiettili, elmetti e materiale per la protezione CBRN;
- sistemi di Comando e Controllo e di ausilio alla mobilità notturna in grado di essere sempre connessi all’architettura net-centrica, tra questi ultimi, in particolare, si annoverano anche il LINX (Light INfrared Commander System ) e il NOX (Night Observation Commander System).
- Ten. Col. Caso, tenendo presente che il fulcro del sistema è l’uomo, può descriverci in sintesi i nuovi dispositivi/armamento, in dotazione?
Gli equipaggiamenti forniti hanno riguardato l’incremento delle capacità in termini di “sopravvivenza e protezione, letalità e precisione d’ingaggio, Comando e Controllo, manovra e mobilità notturna”. Tra le soluzioni implementate, strumenti di precisione e ingaggio (come fucili, pistole e ottiche di puntamento), equipaggiamento per la protezione individuale (come vestiario, giubbetti antiproiettili, elmetti e protezione CBRN).
La componente C4ISTAR (Comando, Controllo, Comunicazione, Computer, Intelligence, Surveillance, Target Acquisition and Reconnaissance) è basata, per la parte C2, sul tablet con display da 7 pollici in dotazione al Comandante di squadra, che implementa il pacchetto software Tactical Command and Control (TC2).
A questi si aggiunge il sistema radio SDR (Software Defined Radio) Hand-Held Evolution (HH-E), che consente le comunicazioni utilizzando diverse forme d’onda, integrato con il dispositivo. Per la parte precisione d’ingaggio, sono compresi anche i sistemi portatili d’acquisizione bersagli a lunga e media portata LINX e NOX. Questi sistemi sono progettati per integrarsi in rete grazie alla tecnologia di ultima generazione basata su Bluetooth /Wi-Fi oppure via cavo.
Testo e immagini: Brigata “Pinerolo”
Testo: Stefano – Airholic.it