COMANDO TRASMISSIONI DELL’ESERCITO – INTERVISTA AL GEN. B. STEFANO FRANCESCONI

Gen. B. Stefano Francesconi

Il Comando Trasmissioni nasce a ROMA il 1° gennaio 2017 a seguito della soppressione del Comando Trasmissioni e Informazioni dell’Esercito (Co.T.I.E.) e della riconfigurazione della Brigata Trasmissioni di Anzio.

Al vertice del Comando il Gen. B. Stefano Francesconi, al quale ho rivolto alcune domande per approfondire la conoscenza e l’importanza del controllo e gestione delle comunicazioni per l’Esercito italiano.

Foto esterna del Comando Trasmissioni
Foto esterna del Comando Trasmissioni

Generale qual è la struttura del Comando?

Unità di recentissima formazione, il Comando Trasmissioni si costituisce il 1° gennaio 2017, a seguito della riorganizzazione del Comparto C4I dell’Esercito Italiano che ha visto la soppressione del Comando Trasmissioni e Informazioni dell’Esercito (Co.T.I.E.) e la riconfigurazione della Brigata Trasmissioni di Anzio. Il Comando ha alle proprie dipendenze n. 4 reggimenti di supporto alla manovra (2°, 7°, 11° e 232° reggimento trasmissioni), n. 3 reggimenti di supporto nazionale (3°, 32°, 46° e relativi battaglioni autonomi), il Reparto Sicurezza Cibernetica e la Scuola delle Trasmissioni e Informatica. I reggimenti ed i dipendenti battaglioni autonomi sono dislocati su tutto il territorio nazionale, isole comprese.

Qual è la dipendenza gerarchica?

Il Comando Trasmissioni dipende gerarchicamente dal Comando delle Forze Operative Terrestri di Supporto, che ha sede a Verona.

Generale, quali sono i compiti istituzionali?

Il Comando Trasmissioni è responsabile della realizzazione e della direzione dei sistemi C4 campali per il supporto alle Operazioni nonché del funzionamento e del mantenimento in efficienza del sistema C4 infrastrutturale di F.A. e della sua integrazione a livello interforze. Espleta, per il tramite della Scuola delle Trasmissioni e Informatica, le funzioni di Centro Addestramento e Certificazione ICT, quale responsabile della funzione formativa di settore.

Inoltre, il Reparto Sicurezza Cibernetica è in grado di schierare assetti modulari altamente specializzati volti a supportare le Operazioni nel dominio cibernetico.

Oltre ai compiti che Le ho elencato, le unità delle Trasmissioni, come quelle dell’Esercito, sono sempre pronte e addestrate per intervenire anche nelle situazioni emergenziali. Tale tipo di supporto si inserisce nel concorso a salvaguardia delle libere istituzioni, compiti per pubblica calamità e casi di straordinaria necessità e urgenza. In tal senso, il Comando Trasmissioni sta fornendo un importante contributo nell’Operazione “STRADE SICURE”, in concorso alle Forze di Polizia, in Triveneto, Roma e Campania.

Quali sono in sintesi le peculiarità delle unità dipendenti?

La grande famiglia del Comando Trasmissioni annovera al suo interno ben 7 reggimenti (rgt.) e 4 battaglioni (btg.) autonomi, che assolvono al compito istituzionale di supporto nazionale e supporto alla manovra.

In particolare, le unità di supporto nazionale (32° rgt.t. con sede a Padova e il dipendente btg.t. Frejus con sede a Torino, il 3° rgt.t. con sede a Roma e i dipendenti btg. Abetone con sede a Firenze e Gennargentu con sede a Cagliari, il 46° rgt.t. con sede a Palermo e il dipendente battaglione Vulture con sede a Nocera Inferiore) hanno il compito di amministrare e tenere in esercizio, nell’ambito del settore geografico di competenza, la rete, i servizi e la sicurezza dell’infostruttura strategica di Forza Armata.

I reggimenti di supporto alla manovra (2° rgt.t. con sede a Bolzano, 7° rgt.t. con sede a Sacile, 11 rgt.t. con sede a Civitavecchia e 232° rgt.t. con sede ad Avellino) vengono impiegati nelle missioni dove operano le Forze Armate italiane. Queste unità, in base alla differente tipologia di servizi da erogare, assicurano un adeguato supporto CIS (Communication Information System) ai Comandi Mounting ed enucleano assetti che variano dal livello nucleo/squadra fino a livello battaglione/reggimento per le attività più complesse.

Non ultimo per importanza ma sicuramente per nascita, il neocostituito Reparto Sicurezza Cibernetica (RSC), che con i suoi uomini e le sue donne è ora pronto a fornire capacità professionali elevatissime in supporto alle Operazioni nel dominio cibernetico.

Generale cosa significa garantire la capacità ed efficienza dei sistemi C4 in supporto alle operazioni anche in ambito interforze?

Un sistema di Telecomunicazioni per essere impiegato deve essere efficiente. Ciò comporta una continua attività di manutenzione che a seconda del livello di complessità può necessitare di una manutenzione ordinaria e a volte anche di una straordinaria. Tali attività vengono effettuate in maniera continua sia durante l’impiego in esercitazioni/operazioni sia nelle fasi di ricondizionamento.

Trasmettitori durante le fase di puntamento di una parabola
Trasmettitori durante le fase di puntamento di una parabola
Immagini riprese prima del DPCM su Coronavirus

La capacità di proiezione è fondamentale; come viene realizzata e con il supporto di quali unità?

Le unità delle trasmissioni sono sempre a supporto delle unità di manovra e secondo del compito da svolgere vengono costituiti dei pacchetti capacitivi. Gli assetti delle trasmissioni vengono posti sotto la responsabilità dei Comandi Mounting che ne rispondono per tutte le attività logistiche e operative. L’impiego delle unità delle trasmissioni è riconducibile a:

–   esercitazioni/impiego sul territorio nazionale;

–   impiego all’estero.

Generale a questo punto vorrei affrontare l’aspetto relativo alla formazione e addestramento del personale; ci aiuti ad approfondire l’argomento anche relativamente alla Scuola delle Trasmissioni.

La formazione e l’addestramento costituiscono le attività necessarie ad assicurare un elevato standard di “prontezza operativa” finalizzato sia all’impiego in Esercitazioni/Operazioni sia in guarnigione. Il Comando espleta, per il tramite della Scuola delle Trasmissioni e Informatica, le funzioni di Centro Addestramento e Certificazione ICT, quale responsabile della funzione formativa di settore. In particolare, La Scuola, configurata a livello battaglione, è la componente deputata alla formazione e la specializzazione degli Ufficiali, Sottufficiali e Volontari dell’Arma delle Trasmissioni dell’Esercito Italiano. Eroga, altresì, corsi di formazione specialistica per il personale dell’Esercito e, su richiesta, organizza corsi ad hoc a favore del personale di altre F.A. La Scuola delle Trasmissioni e Informatica inoltre, nell’ambito della formazione e-learning, provvede alla produzione dei contenuti e contribuisce alla diffusione della metodologia didattica nello specifico settore. Durante questo delicato periodo di emergenza sanitaria, è stata utilizzata la piattaforma e-learning per sopperire all’impossibilità di effettuare i corsi in presenza.

Quali professionalità di base sono richieste agli operatori?

Gli operatori sono responsabili del corretto utilizzo del materiale che impiegano, spesso di elevato contenuto tecnologico. La professionalità richiesta è quella di possedere solide conoscenze tecnico-teoriche in specifici ambiti (radiopropagazione, elettronica ecc.) e normative (in termini di procedimenti tecnico-tattici) per poter approcciare con consapevolezza ed in sicurezza ciascuna diversa tipologia di materiali allo scopo di ottenere i risultati attesi (ad esempio in termini di radiocollegamenti) nei tempi prefissati.

Trasmettitore riceve via radio indicazioni sulla posizione da raggiungere
Immagini riprese prima del DPCM su Coronavirus

La sinergia con tutte le forze impegnate in un teatro operativo è fondamentale; come viene sviluppata?

A premessa dell’immissione in Teatro Operativo, ogni unità effettua un periodo di addestramento propedeutico alla missione e un’attività di amalgama. Tutti i militari che saranno impiegati in uno specifico contesto operativo si addestrano insieme per testare le procedure e le capacità che saranno utilizzate nelle differenti Operazioni sia sul territorio nazionale che all’estero. Anche per le unità delle trasmissioni la fase di amalgama è estremamente importante, in quanto oltre ad accrescere tra i militari la coesione e lo spirito di Corpo, permette ai Comandanti di testare efficacemente le procedure operative e i differenti sistemi di comunicazione che saranno implementati a supporto del Comando e Controllo (C2).

Trasmettitori si apprestano alla realizzazione di un collegamento
Trasmettitori si apprestano alla realizzazione di un collegamento
Immagini riprese prima del DPCM su Coronavirus

Inoltre, ritengo opportuno evidenziare che nonostante la correlazione tra le Operazioni ed il continuo sviluppo tecnologico, che rappresenta un elemento imprescindibile per l’Arma delle Trasmissioni, la componente umana rimane il fattore determinante per poter portare a termine ogni missione.

Generale, parliamo ora di Cyber Defence: come si realizza questa capacità?

La Cyber Defence è l’insieme della dottrina, dell’organizzazione e delle attività volte a prevenire, rilevare, limitare e contrastare gli effetti di azioni malevoli condotte nel cyberspace a danno di un sistema informatico o di un’infrastruttura critica.

In particolare, vista la velocità con la quale la materia si aggiorna e il legame diretto con i sistemi prodotti dall’industria, oggigiorno tale capacità può essere realizzata solamente mediante il connubio delle competenze tipiche del mondo accademico, del Comparto Industriale e delle specificità operative del mondo militare, in grado di conferirgli l’expertise della pianificazione e della condotta delle Operazioni militari.

Il Reparto Sicurezza Cibernetica ha da poco raggiunto la Full Operational Capability; cosa possiamo dire a proposito del Reparto e del raggiungimento della F.O.C.?

È un progetto ambizioso, nato a settembre del 2018 e che ha raggiunto la Full Operational Capability, ovvero la piena operatività lo scorso 30 giugno alla presenza del Sottosegretario di Stato alla Difesa, Onorevole Ing. Angelo Tofalo.

In linea con la crescente attenzione alla materia cyber dell’Autorità politica e del Ministero della Difesa, il 1° aprile 2019, per espressa volontà del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Gen. C.A. Salvatore FARINA, è stato istituito il Reparto Sicurezza Cibernetica (RSC). Il Reparto, costituito da personale particolarmente addestrato e in possesso di elevatissime capacità tecniche, persegue lo scopo di difendere le reti informatiche, i sistemi di Comando e Controllo ed i sistemi d’arma di F.A. da attacchi di tipo cibernetico, nasce per dotare l’Esercito di una unità capace di esprimere l’eccellenza all’interno del dominio cibernetico. Infatti, è in grado di esprimere l’intero complesso delle capacità afferenti al cyberspace, finalizzate a eseguire attività di Cyber Defence (CD) ed a pianificare e condurre qualsiasi tipologia di Operazioni cibernetiche.

Che importanza ha attualmente, l’aspetto tecnologico in ambito “Trasmissioni”?

Il Dominio Cyber è la naturale evoluzione del processo di digitalizzazione che ha investito ogni settore della società e anche del comparto militare. In tale ottica, la tecnologia rappresenta il cuore della componente cyber e l’Arma delle Trasmissioni ha da sempre reso possibile l’integrazione di questa tecnologia a supporto della funzione di Comando e Controllo, ossia della capacità di ciascun Comandante di poter esercitare la sua azione di comando in ogni contesto operativo, anche a distanza.

Il citato processo di digitalizzazione unito alla crescente necessità di rimanere costantemente connessi ha introdotto attraverso il cyberspace nuove e più sofisticate minacce, dalle quali è necessario difendersi.

Infine, Generale, a suo avviso quale sarà l’evoluzione del Comando e come si evolveranno le “Trasmissioni” in un prossimo futuro, tenendo anche conto che il dominio dell’ambiente “Cyber” sta assumendo un ruolo sempre più strategico?

L’Arma delle Trasmissioni, che ho l’onore di comandare, è destinata ad avere sempre di più un ruolo chiave all’interno delle funzioni che la Forza Armata è destinata ad espletare poiché l’evoluzione in tale ambito ha ripercussioni dirette sull’ambiente operativo. Come ha giustamente anticipato Lei nella domanda, la trasversalità dell’ambiente cyber, ovvero la capacità di permeare ogni altro dominio di operazioni (terrestre, marittimo, aereo e spaziale) crea delle interdipendenze e delle interrelazioni che hanno dei risvolti non solo tattico operativi, ma anche strategici. Per tale ragione l’attuale quadro normativo vede alcune di queste competenze accentrate al Dipartimento Informazioni e Sicurezza della Presidenza del Consiglio che di recente ha introdotto, con il D.L. 105/2019, il Perimetro di Sicurezza Cibernetica volto alla identificazione e alla protezione di tutte le Infrastrutture Critiche nazionali. A tal proposito, in analogia all’Operazione “Strade Sicure” condotta dall’Esercito ininterrottamente dal 2008, nel quadro delle straordinarie esigenze di prevenzione e contrasto della criminalità e del terrorismo, il RSC qualora richiesto dalle competenti autorità nazionali, è in grado di intervenire anche sul territorio nazionale al fine di tutelare la sicurezza dei cittadini e di preservare le funzioni svolte dagli Operatori dei Servizi Essenziali Nazionali.

Ringraziamenti

Desidero infine ringraziare lo Stato Maggiore Esercito per aver autorizzato l’intervista. Il Comandante dell’Arma delle Trasmissioni, il Gen. B. Stefano Francesconi, per la disponibilità e cortesia.

Testo e immagini: COMANDO TRASMISSIONI

Testo: Stefano