NON SI FERMANO LE ATTIVITÀ DI BONIFICA DEI PALOMBARI DI COMSUBIN
Continua l’incessante attività di controllo e sicurezza delle coste e fondali marini da parte del personale del COMSUBIN.
Nonostante le difficoltà create dalle restrizioni dovute al COVID-19, gli operatori non hanno mai smesso di svolgere i loro compiti istituzionali con impegno e scrupolo, sebbene il controllo della salute del personale sia stato prioritario per il Raggruppamento Subacquei ed Incursori.
Così il 26 maggio 2020, attenendosi a tutte le disposizioni sanitarie previste in ambito nazionale, è stata effettuata un’attività subacquea addestrativa sul relitto di Nave Equa al largo delle cinque terre, per verificarne lo stato di sicurezza in considerazione della ripresa delle attività subacquee ricreative su questo importante sito d’immersione.
Questo relitto racconta la storia di una nave da trasporto merci che, durante il secondo conflitto mondiale, venne armata con cannoni e mitragliatrici e trasformata in fretta a furia in una motovedetta con funzioni antisommergibile. Ma il tragico 10 giugno del 1944 la nave, che stava uscendo dal porto di La Spezia per pattugliare il Mar Ligure, venne speronata da un sommergibile tedesco facendola affondare. Da allora l’Equa giace su un fondale di 42 metri in perfetto assetto di navigazione, ad una distanza di due miglia marine da Riomaggiore, ed è meta di numerose immersioni svolte da parte di subacquei esperti in quanto è uno dei relitti militari meglio conservati presenti nelle acque del parco Nazionale delle 5 Terre.
Benché in passato gli operatori del Gruppo Operativo Subacquei avessero già rimosso le bombe di profondità in esso contenute, il team di Comsubin, nel quale era presente anche il Comandante, il Contrammiraglio Massimiliano Rossi, ha verificato che non fossero presenti ulteriori ordigni esplosivi residuarti bellici, in considerazione della presenza di un cannone da 90 mm e del fatto che vi fossero imbarcate anche due mitragliere.
Durante l’ispezione è stato constatato che il degrado delle strutture del relitto, determinato dagli oltre 70 anni di permanenza sul fondo, ha portato alla luce alcuni proiettili antiaerei da 20 mm, contenenti una capsula d’esplosivo ciascuno. Avvisata la Prefettura della Spezia circa in rinvenimento di questi residuati bellici, potrà iniziare a breve un’attività di ripristino delle condizioni di fruibilità in sicurezza del relitto, che prevedrà la rimozione e la distruzione di tutti i proiettili ancora presenti nelle riservette di bordo, ormai compromesse dalla corrosione delle lamiere.
La bonifica dell’Equa è una delle tante attività che i Reparti Subacquei della Marina conducono a salvaguardia della pubblica incolumità, come ribadito dal Decreto del Ministero della Difesa del 28 febbraio 2017, svolgendo operazioni subacquee ad alto rischio volte a ripristinare le condizioni di sicurezza della balneabilità e della navigazione a favore della collettività.
Infine, è necessario ricordare a chiunque dovesse imbattersi in oggetti con forme simili a quelle di un ordigno esplosivo o a parti di esso, di non toccarli o manometterli in alcun modo, ma di denunciarne il ritrovamento alle autorità di polizia competenti il prima possibile.
Permetterete così di far intervenire i Palombari di Comsubin che, solo scorso anno, hanno recuperato e bonificato oltre 72.000 ordigni esplosivi dai mari, fiumi e laghi italiani.
Fonte, testo e immagini: Marina Militare – Ufficio Stampa – Gianfranco Butera