92^ ADUNATA NAZIONALE ALPINI – VECI E BOCIA A MILANO
92aADUNATA NAZIONALE ALPINI – VECI E BOCIA A MILANO
Domenica 12 maggio con una maestosa sfilata, si è conclusa la 92a Adunata Nazionale degli Alpini che ha avuto per l’occasione, Milano come splendida cornice.
È stata l’Adunata del Centenario, poiché proprio Milano esattamente 100 anni fa vide la nascita dell’Associazione Nazionale Alpini (A.N.A.) che conta tra le sue fila circa 350.000 soci distribuiti in tutta Italia, ma anche Canada, Nord America, Sud Africa, Sud America ed Europa.
Ma andiamo con ordine. La scorsa settimana, a mano a mano che i giorni trascorrevano e ci si avvicinava all’evento, era palpabile l’attesa della città per la pacifica e gioiosa “invasione” degli Alpini. Tra mercoledì e giovedì i primi arrivi che hanno raggiunto il culmine venerdì e sabato.
500.000 circa le “Penne Nere”, oltre a “Veci e Bocia”, accorsi da ogni dove per partecipare all’Adunata del Centenario. Praticamente una città nella città! E Milano ha risposto alla grande.
L’Organizzazione è stata perfetta. Tutti indistintamente hanno contribuito affinché l’evento fosse indimenticabile. E così è stato! Gli Alpini hanno popolato festosamente la città con la loro presenza, con il loro modo unico di cantare, anche improvvisando, e di far festa.
Non sono mancati però gli appuntamenti istituzionali che hanno scandito la manifestazione.
L’alzabandiera di venerdì mattina che ha sancito di fatto l’apertura dell’Adunata, la sfilata della Bandiera di Guerra del 5° Reggimento Alpini che nacque proprio a Milano nel 1882, l’inaugurazione della Cittadella degli Alpini allestita al Parco Sempione.
Sabato il lancio paracadutisti che ha avuto luogo all’Arena Civica, quindi nel pomeriggio la Messa in suffragio ai Caduti e sfilamento fino all’Auditorium Assolombarda.
In serata l’incontro del Presidente ANA con le autorità locali e consegna del Premio giornalista dell’anno all’Auditorium Assolombarda quindi i suggestivi concerti di cori e fanfare in Piazza Mercanti, Galleria V. Emanuele, Piazza S. Carlo e Piazza del Liberty.
Domenica 12 maggio l’entusiasmante epilogo.
Dalle prime ore della mattina l’ammassamento delle rappresentanze e delle sezioni negli spazi assegnati in Via Manin, Bastioni di Porta Venezia, viale Majno, corso Venezia, via Palestro.
In Corso Venezia in attesa dell’arrivo delle massime autorità civili e militari, hanno iniziato a disporsi la Fanfara Militare, i Reparti Alpini,
una rappresentanza della Croce Rossa e i Gonfaloni della Regione Lombardia, del Comune di Milano e della Città Metropolitana di Milano.
Il tempo trascorre veloce e poco prima delle 9:00 ecco il Ministro della Difesa Elisabetta Trenta, il Capo di Stato Maggiore della Difesa il Generale Enzo Vecciarelli, il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito il Generale di C.A. Salvatore Farina, il Comandante delle Truppe Alpine il Generale di C.A. Claudio Berto. A questo punto tutto è pronto.
Le Autorità passano in rassegna lo schieramento che nel frattempo è stato raggiunto dal Labaro dell’Associazione Nazionale Alpini accompagnato tra gli altri, dal Sergente Andrea Adorno Medaglia d’oro al Valor Militare.
La sfilata verso le vie del centro di Milano può iniziare; da Corso Venezia la marcia degli 90.000 si concluderà in zona Largo Cairoli e Foro Bonaparte, passando davanti alla Tribuna d’Onore allestita in Piazza Duomo proprio davanti a Palazzo Reale. Oltre alle Autorità Militari, in tribuna hanno trovato posto il Sindaco di Milano Giuseppe Sala, il Presidente nazionale dell’A.N.A. Sebastiano Favero e il Generale Renato Genovese Presidente del Comitato Organizzatore Adunata.
Lo sfilamento, suddiviso in 7 settori si è protratto per ben 12 ore. In questo modo il numerosissimo pubblico accorso lungo tutto il percorso ha potuto ripercorrere la storia degli Alpini che è anche la storia del nostro Paese.
Una storia gloriosa che ci riporta al lontano 1882 anno nel quale il più antico Corpo di Fanteria da montagna è stato costituito. Inizialmente creati per proteggere i confini montani della zona settentrionale dell’Italia, si sono poi contraddistinti nei due conflitti mondiali e ai giorni nostri, nelle molteplici missioni all’estero.
Tutto questo però ha richiesto un grande contributo in termini di vite umane, soprattutto in Russia durante la tragica ritirata dell’inverno del 1942.
Mantenere fede al motto “Di qui non si passa” è costato carissimo!
Ogni rappresentanza e sezione in sfilata ha portato con sé un pezzo di questa storia. Abbiamo visto cosa significa essere Alpini.
E a proposito di storia, alla sfilata non poteva mancare la presenza dei muli. Esattamente! Il mulo per 120 anni è stato il fedele e generoso compagno degli Alpini con il quale si è instaurato un indissolubile legame. Fondamentale risorsa per il trasporto, capace di adattarsi alle situazioni ambientali più sfavorevoli.
Giusto due settimane prima dell’Adunata, è scomparso Iroso, ultimo mulo “arruolato” vero e proprio “vecio” (aveva 40 anni paragonabili a 120 anni per l’essere umano).
Anche dopo il congedo si rimane sempre Alpini. Uno spirito di Corpo che accomuna tutti coloro i quali hanno servito la Patria come “penne nere”.
Sentimenti forti come il senso del dovere, l’amor di Patria appunto, l’amicizia, la solidarietà, non si cancellano ma rimangono vivi e pronti ad essere messi in campo ogni qualvolta la situazione lo richieda. “100 anni di coraggioso impegno” è questo lo slogan dell’Adunata che meglio di tutto ci fa capire cosa significa essere Alpino.
Un impegno costante in ogni settore della vita sociale, una presenza forte nel campo della Protezione Civile svolto sempre senza se e senza ma, costantemente in prima linea!
Non so quante volte l’Inno degli Alpini ha risuonato in Piazza Duomo accompagnando l’imponente sfilamento. “La 33” è stato il piacevole contorno musicale della sfilata e ha riecheggiato in tutta la città.
E Milano? Da quanto visto in Piazza Duomo la città ha partecipato con grande entusiasmo all’evento; grandi e soprattutto i più piccoli, alcuni dei quali con il copricapo degli Alpini,
hanno assistito ammirati all’orgogliosa imponenza, alla gioiosità e al tripudio di Tricolori che hanno letteralmente invaso il capoluogo lombardo.
Non sono mancati i momenti emotivamente importanti e spettacolari come lo sono stati dapprima, la presenza in sfilata di Riccardo, Alpino 45enne colpito da SLA,
poi il grande vecio degli Alpini Silvio Biasetti, ovvero la penna nera ultracentenaria (106 anni per l’esattezza) presente con la Sezione di Biella
e poi l’omaggio degli Alpini Paracadutisti che hanno aperto un paracadute tricolore proprio sotto la Tribuna d’Onore.
Le sezioni sfilano una dopo l’altra, fino al momento più atteso. Ecco la sezione di Milano e subito dopo Rimini, città che ospiterà il prossimo anno l’Adunata.
È il preludio alla conclusione. Con il passaggio della “stecca” tra Milano e Rimini e l’ammaina bandiera alla presenza delle Autorità civili e militari, cala il sipario sulla 92aAdunata.
In conclusione, tre giornate indimenticabili completamente immersi nell’Alpinità; tra storia, tradizioni, orgogliosa appartenenza e gioiosità!
Grazie Alpini, Grazie Veci e Bocia!
Per il resoconto fotografico completo: QUI
Testo e immagini: Stefano
Immagini: COMALP ESERCITO