55° ANNIVERSARIO FRECCE TRICOLORI – 11° RADUNO PILOTI PATTUGLIE ACROBATICHE

copertina1logo-articolo

 

 

 

Pattuglia Acrobatica Nazionale… Acrobazia aerea collettiva…

Cinquantacinquesimo anno… parole e frasi che da sole già evocano qualcosa di magico, di veramente unico. Narra una vecchia fiaba africana, che come tutte le vecchie fiabe è sempre attualissima , che un giorno mentre la foresta bruciava, un colibrì volasse con una goccia d’acqua nel becco sull’incendio. Il leone gli chiese cosa sperasse di fare con così poco. Pronto il colibrì rispose “la mia parte” .

Io oggi sul mio blog a parlare del 55° Anniversario della PAN mi sento un pochino come quel colibrì. Ma ci sono e darò il mio contributo.

La Pattuglia Acrobatica Nazionale ( PAN ) Frecce Tricolori nasce ufficialmente come reparto autonomo il primo marzo del 1961 con la denominazione ufficiale di 313° Gruppo Addestramento Acrobatico con base a Rivolto .

Potrei annoiarvi con tutta una serie di date, numeri, nomi ecc. Sono notizie che chiunque oggi può attingere da internet, mare magnum del sapere superficiale in pillole.

Io vorrei trasmettervi invece le sensazioni, la passione, il vero senso del dovere di chi veramente ‘sente’ le Frecce come un’eccellenza senza ‘se’ e senza ‘ma’ del nostro Paese.

Sul finire degli anni 20 del secolo scorso, poco tempo dopo la fondazione dell’Aeronautica Militare Italiana come Corpo Militare autonomo avvenuta il 28 marzo 1923 con una lungimiranza degna di nota (pochi ricordano che l’aeronautica militare statunitense fu costituita come corpo autonomo solo dopo la fine della II Guerra Mondiale), il colonnello Rino Corso Fougier fu tra i primi a capire l’importanza che un addestramento acrobatico serio ed organico doveva essere patrimonio di un pilota da caccia fin dalla sua formazione. Esso costituì l’embrione di quello che poi sarebbe diventata la culla dell’acrobazia militare del nostro Paese, creando a Campoformido la Scuola di Volo Acrobatico. Fu seguito dal 4° Stormo Caccia, comandato da Amedeo di Savoia – duca d’Aosta al quale seguì la costituzione del Nucleo Alta Acrobazia a Bresso.

Ancora una volta l’Italia dell’epoca faceva scuola nel mondo ed era ammirata per la sua preparazione e soprattutto per le rivoluzionarie teorie dell’allora Ministro dell’Aria, maresciallo Italo Balbo , che fu tra i primi a comprendere e ad imporre che il concetto di ‘squadra’ avesse priorità sulle capacità del singolo.

Erano i tempi che la Regia Aeronautica e la nostra industria riuscivano davvero a stupire il mondo ed inanellavano un record ed un successo uno dietro l’altro.

La politica dell’epoca era tesa verso un grande modernismo, non esclusivamente militare, e furono costruite importanti infrastrutture aeroportuali che esistono ancora oggi. La II G.M. spazzò via molte certezze e la nostra pesante sconfitta sul piano militare condizionò non poco la ripresa di una normale attività volativa.

La nazione era in rovina ma lo spirito della Forza Armata era sempre forte e la voglia di ripartire molta. Con materiale alleato e tanto lavoro la nostra Regia Aeronautica si trasformò nell’attuale Aeronautica Militare Italiana.

Tutta Italia era un cantiere teso alla rinascita dopo le rovine della guerra. Molti reduci avevano avuto significative esperienze di volo acrobatico collettivo e i Reparti di Volo a rotazione presentavano un programma eseguito dai loro migliori piloti in formazione. Furono gli anni delle Pattuglie ‘itineranti’ tra i vari Reparti: Cavallino Rampante ( 4° Stormo ) , Guizzo e Getti Tonanti ( 5° Stormo ), Tigri Bianche ( 51° Stormo ), Diavoli Rossi ( 6° Stormo ), Lanceri Neri ( 2° aerobrigata ).

Lo Stato Maggiore comprese che certe professionalità andassero canalizzate in un unico Reparto Volo che desse un’immagine univoca delle non comuni capacità di volare in coro dei nostri piloti e sul finire degli anni ’60 del secolo scorso fu dato incarico al maggiore Mario Squarcina di formare un Reparto di Volo autonomo dedicato all’acrobazia collettiva. Il 1 marzo 1961 nasceva formalmente a Rivolto(UD) dove si trova ancora oggi il 313° Gruppo di Addestramento Acrobatico, battezzato fin da subito Frecce Tricolori.

All’epoca venivano utilizzati gli F86 e la PAN non era così numerosa.

Sul finire del 1964 fu assegnato al reparto il G91 PAN e il numero dei piloti arrivò a dieci complessivi, fatto questo che rende ancora oggi la PAN un unicum nel panorama mondiale delle Pattuglie militari. Nessun altro Paese schiera Pattuglie così numerose e questo è un altro motivo di grande orgoglio ed un omaggio postumo a chi, come si direbbe oggi, “in tempi non sospetti” seppe guardare così avanti. Infine, ed è storia nostra, dal 1982 ai giorni nostri la PAN vola con il MB-339 PAN , un aereo che anche grazie alle Frecce Tricolori si è affermato come uno dei maggiori successi commerciali nel campo degli addestratori basici. Ora dopo trenta anni di onoratissimo servizio lo Stato Maggiore sta pensando di sostituirlo sempre con un velivolo di costruzione nazionale, il M345 . Vedremo l’evolversi della scelta che dovrà proseguire in un solco di onore e successi davvero notevole, ma che assolutamente e doverosamente replicabile.

Avevo promesso di non fare una mini enciclolpedia quindi vorrei concludere con alcune mie considerazioni che magari a qualcuno potranno piacere come no, ma sono mie. L’Italia oggi soffre di molti problemi, al pari di altri Paesi. Alcuni di questi problemi fanno parte di quel complesso di fattori che semplificando chiamiamo ‘crisi globale’ e che, purtroppo, ci attanaglia come mai prima di oggi. Altri problemi ce li siamo creati da soli, con una classe politica che le cronache quotidiane ci restituiscono per quella che è: molto inadeguata, per usare un eufemismo e non entrare in polemiche che tra l’altro non cambierebbero la situazione.

Ma tra le poche cose che veramente ci rendono ORGOGLIOSI di essere Italiani trovo DOVEROSO sottolineare che la nostra PATTUGLIA ACROBATICA ha SEMPRE fatto magnificamente il suo dovere. In ogni sua uscita riesce ad emozionare ed incantare chi assiste allo spettacolo. Anche se le hai viste mille volte, è sempre un’emozione unica. E sempre positiva. Non si può restare indifferenti nel vedere questi ragazzi che si muovono all’unisono nel cielo con questa apparente facilità che invece è frutto di studio, passione, selezione, applicazione, profondo senso del dovere, cosciente accettazione di un rischio minimizzato ma sempre calcolato. Cose che purtroppo facciamo fatica a ritrovare nel nostro vivere quotidiano, circondati come siamo dal degrado e dal decadimento in ogni dove.

Le Frecce Tricolori ci richiamano ogni volta a quel senso di appartenenza ad un ideale comune di Nazione che il più delle volte si evidenzia in occasione dei mondiali di calcio (e il 70% della popolazione non conosce il testo del nostro Inno Nazionale).

Perciò Ragazzi vi giungano i miei più profondi auguri di tutto cuore perchè questi siano solo i primi 55 anni di vita di un Reparto che sento ‘mio’ condividendo con orgoglio il vostro modo di affrontare il lavoro, la vita, gli ideali. Come di chi vi ha preceduto sapendo guardare cosi in avanti, altrettanto di chi vi seguira’ , sempre tenendo alti questi ideali.

Sarò fuori luogo o fuori tempo ma sento di dover dire a voce alta : VIVA LE FRECCE, VIVA l’ITALIA.

 

EQUIPAGGI PARTECIPANTI

 

 

Velivoli_AMI

Velivoli_STRAVelivoli_VARI

 

Fonte e immagini : Aeronautica Militare

Testo: Stefano