168° ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DELLA POLIZIA DI STATO

168° anniversario polizia di stato

Il 10 aprile si è celebrato il 168° Anniversario della fondazione della Polizia di Stato. Per l’emergenza sanitaria in atto la celebrazione si è svolta unicamente in forma simbolica.

Questo non ne sminuisce l’importanza, ma rafforza l’immagine e la professionalità di uomini e donne che quotidianamente vigilano sulla nostra sicurezza. A tale proposito è utile riportare alcuni numeri esplicativi.

Al 31 dicembre 2019 la Polizia di Stato si compone di una forza effettiva complessiva pari a 99.010 unità.

Nel corso dell’anno le chiamate al 113 sono state 5.027.291; le volanti impiegate giornalmente (media) 2.250; gli interventi effettuati 823.453; le persone controllate 4.404.310; i veicoli controllati 4.317.144 di cui con sistema automatizzato (ANPR) 2.281.380; le persone arrestate 15.204 mentre le persone denunciate all’A.G. 73.364.

168° anniversario polizia di stato

Numeri importanti sottolineati anche dalle Autorità dello Stato. A seguire il messaggio del Capo della Polizia – Direttore generale della Pubblica Sicurezza, Prefetto Franco Gabrielli :

Ci sarebbe piaciuto celebrare il 168° Anniversario della Fondazione della Polizia di Stato con un altro spirito e con altre modalità. Avremmo voluto festeggiarlo nelle piazze delle nostre città, tra i nostri concittadini che sono, come dico spesso, la ragione stessa della nostra presenza.

Ma proprio la salvaguardia della salute delle nostre comunità e di noi stessi impone quest’anno di celebrare l’Anniversario della nostra Fondazione unicamente in forma simbolica, con la sola deposizione di una corona in memoria dei nostri caduti, che hanno sacrificato la vita per la sicurezza della nostra collettività.

Più che un festeggiamento, dunque, un momento di riflessione. Sul ruolo che oggi siamo chiamati ad interpretare. Perché oggi più che mai dobbiamo essere un punto di riferimento per le nostre comunità. Rigorosi nel far rispettare le leggi, dobbiamo oggi però essere primariamente interpreti del disagio e dello smarrimento che stanno attraversando i nostri cittadini, per essere al loro fianco.

Questa pandemia non ha diffuso solo un virus insidioso ma anche un senso di disorientamento. Il sociologo Zygmunt Bauman scriveva che “La paura più temibile è la paura diffusa, sparsa, indistinta, libera, disancorata, fluttuante, priva di un indirizzo o di una causa chiari; la paura che ci perseguita senza una ragione, la minaccia che dovremmo temere e che si intravede ovunque, ma non si mostra mai chiaramente. Paura è il nome che diamo alla nostra incertezza, alla nostra ignoranza della minaccia, o di ciò che c’è da fare”.

Ecco, dunque, oggi cosa siamo chiamati ad essere: compagni al fianco dei nostri concittadini in quella che si preannuncia una maratona, con lunghe salite. E le nostre comunità hanno capito questo impegno. Ho visto sui social network più di un filmato in cui dai balconi e dalle finestre delle abitazioni si applaude e si saluta al passaggio di una volante, consapevoli che quando tutti stanno a casa noi siamo per le strade, a rischio della nostra stessa incolumità.

168° anniversario polizia di stato

Questo è il nostro Dna, la nostra natura più profonda: l’attività di soccorso e assistenza alla nostra popolazione.

Lo dice il nostro stesso simbolo araldico. Il motivo delle due fiaccole fiammeggianti che si incrociano, si riferisce proprio a questa funzione tipica dell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza.

Ma questa opera di vicinanza e assistenza questa volta deve essere rivolta anche al nostro interno. Molti tra le nostre donne ed i nostri uomini, o i loro familiari, sono stati colpiti da questo virus. Ed allora questo è il momento di prestare particolare cura anche al collega con il quale condividiamo l’ufficio o il turno di servizio. Questa situazione mai vissuta prima deve costituire dunque l’occasione per rinsaldare il nostro spirito di corpo, abitualmente distratto in un tempo che pretende tutto e subito.

Ecco, dunque, cosa celebriamo oggi. La certezza di essere parte di una comunità che ci lega tutti. Con questa consapevolezza vi ringrazio per quello che avete sin ora fatto e per quello che farete, dandovi appuntamento, quando tutto questo sarà passato, alle prossime celebrazioni di nuovo nelle nostre piazze, tra i nostri cittadini.

Fonte, testo e immagini: Polizia di Stato