110° ANNIVERSARIO DI COSTITUZIONE DELL’8°REGGIMENTO ALPINI
110° ANNIVERSARIO DI COSTITUZIONE DELL’8°REGGIMENTO ALPINI
Si è svolta stamani presso la caserma “Manlio Feruglio” di Venzone (UD) la celebrazione solenne del 110° anniversario di costituzione dell’8°Reggimento, della Brigata Alpina Julia. Ricevuto il mandato dal Re d’Italia, Vittorio Emanuele III, fu il Col. Antonio Cantore a costituire l’8°Reggimento Alpini coi suoi battaglioni “Gemona”, “Cividale” e “Tolmezzo”, l’unico attualmente rimasto.
Alla presenza della M.O.V.M. Dott.ssa Paola DEL DIN, di numerose autorità civili, militari e religiose,
il Comandante del Reggimento, Col. Franco DEL FAVERO ha dapprima voluto illustrare la nuova via alpinistica aperta dal Plotone Alpieri dell’ Ottavo, realizzata sul massiccio del Montasio e chiamata “O là … o rompi” (come il motto del Reggimento) e in seguito, insieme al Sottufficiale di Corpo, ha tagliato il nastro della mostra fotografica che, con le sue immagini, ripercorre 110 anni di vita del Reparto.
Il momento clou è stato proprio l’inaugurazione della mostra realizzata per l’occasione dove, in oltre un centinaio di foto è stata raccontata la storia dell’ “Ottavo”, dagli albori ai giorni nostri: dalle partecipazioni alle guerre a cui il Reggimento è stato chiamato a contribuire, si è passati alla storia locale e al rapporto col territorio friulano, senza dimenticare le missioni nazionali e le missioni di pace per concludere coi protagonisti attuali, le donne e gli uomini del Reggimento.
Attualmente il Reparto è impegnato a Roma nella Missione Strade Sicure con oltre 200 uomini e donne che continuano a portare in alto il nome dell’ Ottavo.
Approfondimento
8° Reggimento Alpini
Il Comandante
ORDINE DEL GIORNO DEL 1° OTTOBRE 2019
Alpini dell’Ottavo,
il Colonnello Antonio, Cantore primo comandante del nostro reggimento, il 1° ottobre del 1909, scriveva, nell’ordine del giorno, che “… con la cooperazione dei suoi Ufficiali e della sua truppa, nel nome caro del Re e della Patria, ha oggi inizio la vita organica e lo spirito di corpo dell’8° Reggimento Alpini, istituito con legge n. 473 del 15 luglio 1909 ed affidato al mio comando per R.D. 28 agosto 1909”.
Sono passati centodieci anni da quel giorno.
In questo secolo ed un decennio di storia gli Alpini dell’Ottavo hanno servito in armi la Patria in Italia e fuori dal territorio nazionale: dalle sabbie della Cirenaica e della Tripolitania alle rocce delle Alpi Carniche e Giulie, dall’Altipiano dei Sette Comuni alle balze del Monte Grappa, dalle alture dell’Epiro alle steppe del Don. In tempi più recenti, i reparti che hanno ereditato le tradizioni degli storici battaglioni dell’Ottavo sono stati schierati nei Balcani ed in Afghanistan, recando onore alla nostra pluridecorata Bandiera di Guerra ed ai valori che essa rappresenta.
In cento e dieci anni di vita il nostro reggimento ha subito numerose riconfigurazioni, a seguito dei molteplici provvedimenti ordinativi che hanno interessato la Forza Armata.
Le vicissitudini storiche che hanno anche visto il reggimento, nel periodo dal 1975 al 1992, affidare la custodia delle proprie tradizioni e della propria Bandiera di Guerra al glorioso battaglione “Gemona”, non hanno però spento, né sopito, l’indomito “spirito di corpo” evocato da Antonio Cantore nel suo ordine del giorno del 1° ottobre 1909.
Essere oggi un Alpino dell’Ottavo non significa soltanto appartenere ad una delle unità più decorate dell’Esercito Italiano. “Essere dell’Ottavo” vuol dire far parte di un reparto straordinariamente coeso, di un monolite di roccia ben piantato sul suolo del Friuli. È proprio il rapporto vivo e fortissimo con il Friuli e la sua gente a caratterizzare l’Ottavo Alpini, forgiandone lo spirito. L’Ottavo non sarebbe quelle che è stato e che è senza il Friuli e, probabilmente, il Friuli sarebbe diverso senza l’Ottavo.
Lo spirito di questa terra straordinaria ha forgiato l’anima dell’Ottavo Alpini e il reggimento, attraverso i suoi gloriosi battaglioni, ha restituito al Friuli e all’Italia uomini e donne fuori dal comune, che hanno scritto e continuano a scrivere pagine importanti della storia del nostro Paese. Uomini dell’Ottavo sono stati, solo per citarne alcuni, il Beato don Carlo Gnocchi, il Colonnello Armando Cimolino, il Tenente Colonnello Luigi Zacchi, i Capitani Chiaradia e De Gregori, il Sottotenente Renato Del Din, i due fratelli Garrone, entrambi medaglia d’oro al Valor militare e, in tempi più vicini a noi, il Caporale Maggiore Capo Luca Sanna. Uomini e donne dell’Ottavo sono e sono stati quelli che hanno meritato le decorazioni al valore collettivo di cui si fregia la nostra Bandiera di Guerra. Uomini dell’Ottavo sono stati coloro i quali, nelle campagne di guerra a cui ha preso parte il nostro reggimento, hanno ricevuto, individualmente, 8 Ordini Militari di Savoia, 34 medaglie d’oro, 603 d’argento e 1095 di bronzo al Valor militare.
Uomini e donne dell’Ottavo siamo noi oggi, nel nostro tempo, chiamati ad affrontare sfide che nuove e spesso sconosciute minacce presentano ai valori fondanti della nostra comunità nazionale. Queste sfide ci vedono sovente impegnati fuori dai nostri abituali contesti operativi, lontano dalle nostre care montagne, che però sono e saranno sempre il nostro “terreno di gioco”. Noi siamo nati per “vivere, muovere e combattere” in montagna, su ogni tipo di terreno e con ogni condizione climatica. È questo il nostro punto di forza, quel quid pluris che ci ha sempre permesso di superare le difficoltà ambientali ed operative in ogni contesto d’impiego.
Alpini dell’Ottavo, guardiamo serenamente al futuro. Prepariamoci ad affrontare le sfide del nostro tempo con la grinta, la determinazione e lo slancio che da sempre caratterizzano il nostro reggimento e che formano i pilastri di quello “spirito di corpo” a cui il Colonnello Antonio Cantore, il 1° ottobre di centodieci anni fa, ha formalmente dato il battesimo.
Lunga vita all’Ottavo Alpini!
IL COLONNELLO COMANDANTE
(Franco DEL FAVERO)
Fonte, testo e immagini: 8° Reggimento Alpini